Il motivo per il quale fra Vinales e Yamaha non ha funzionato (soprattutto dopo il rinnovo, si intende), lo abbiamo scritto qui il 28 giugno.
Vinales, via da Yamaha. Motivazioni, scenari futuri e ingaggi dei top rider!
Dopo la firma direttamente in Giappone, lo spagnolo è andato di traverso agli operativi sul posto, rovinando i piani di Lin Jarvis e compagnia esattamente come li rovinava Spies quando serviva che si levasse dei piedi e come li rovinava Lorenzo quando era quello sbagliato a vincere il mondiale. La gestione Yamaha, dal muro nel box, alle performance di Uccio che allontanava (non si sa in base a quale ruolo) Marquez e i suoi che andavano a chiarire, passando per le scuse a Rossi quando non riusciva a vincere, fino agli spostamenti di Forcada, Galbusera etc con Gerloff, Crutchlow e Razgatlioglu fatti sfilare nei box, è stata sempre surreale e la gestione del rapporto con Petronas, che saluta la compagnia lasciando due Yamaha nude, deve aver fatto crollare quelle poche tessere del domino rimaste in piedi.
Tornando alle cronache più recenti, Vinales è stato pretestuosamente punito (le sgasate saranno state anche vere ma il provvedimento è sproporzionatissimo), prima con una sospensione che ha reso Yamaha ridicola, e poi con un licenziamento che l’ha resa addirittura clownesca. Pesa anche il regalo ad Aprilia. Se Maverick e la moto veneta dovessero funzionare, per Yamaha sarebbe veramente fastidioso.
Che Jarvis sia anagraficamente in uscita o meno, in Giappone non hanno gradito. Va bene tutto ma dopo un po’ è troppo.
Va bene gestire le cose, anche male come stanno facendo da anni in Yamaha Racing, ma non va bene contraddire la Casa madre in maniera così plateale, macellando in un modo così grandguignolesco un pilota che aveva firmato direttamente con Iwata.
In Giappone i diapason devono essere vibrati così tanto da generare alcuni rumors.
Secondo alcune informazioni, dal Quartier Generale avrebbero deciso di prendere le cose in mano ancora più direttamente e di gestire il racing direttamente in Giappone.
Verrebbero meno entro breve e quindi perderebbero peso, sia Yamaha Europe che Belgarda, incluso gestione, logistica, manovre test team, etc.
A nulla servono le numerose dichiarazioni di Jarvis e tutto l’impegno a dipingere Vinales come un hooligan pericoloso.
Cacciare in modalità no return un pilota assunto centralmente, non è stato furbo. Sicuramente i giapponesi avranno avallato e lasciato fare, ma altrettanto sicuramente hanno preso nota dopo aver messo alla prova il racing “europeo”.
Il passaggio non sarà né plateale né rumoroso ma sarà alla giapponese: inequivocabile. La festa sembra proprio finita.
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