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Bastianini è bello che spacciato. Adesso lo sa. Cioè lo sa dal primo momento in cui hanno presentato il team Avintia SKY VR46 dove lui è il cenerentolo che si è dovuto accontentare delle frattaglie di luce, comunicazione e considerazione che rimanevano, di rimbalzo, dalle presentazioni alle interviste, fino alle menzioni in telecronaca e tutto il repertorio da Istituto Luce che da anni caratterizza il motorsport tricolore.
Il campione del mondo della Moto2 diventava gregario del fratello di. Non ci si crede. Ebbene era evidente. E lo è tutt’ora nonostante il confronto sia impietoso.
Il team Avintia doveva solo cambiare nome in VR46… e forse marchio di moto. Adesso nemmeno più quello, dato che sono sempre più prepotenti le voci di accordo con Ducati. Insomma è fatta. E se non è fatta è un’ennesima figuraccia da parte della squadra di Tavullia dopo l’autogoal con ARAMCO, che prima era sulla bocca di tutti e adesso da una decina di giorni non si nomina più.
In realtà ci ha provato, VR46. L’operazione ARAMCO leggi anche fumo in faccia a Petronas, non è andata a buon fine.
La verità è che non è VR46 che ha scelto le Ducati (che costano anche di più), ma è Yamaha che ha scelto Petronas.
Nel dubbio già da un po’ VR46, la compagnia e tutta l’editoria che da anni gattona al cospetto del pacchetto più redditizio e con il conflitto di interesse team/media più clamoroso della storia del motorsport, cerca di portarsi a casa Morbidelli dopo averlo girato in modo che, come un magnete, abbia contrapposto il polo dell’attrazione con Petronas, con Yamaha e con Forcada. Serve che si respingano. Serve per fare il team dei sogni, ovvero un team che abbia dentro il fratello del titolare e uno che vada veramente forte. Serve Morbidelli, e serve liberarsi di Bastianini.
Chi scrive che i piloti del VR46 saranno Marini e Bastianini mente sperando di mentire. Non sarebbe così bello come storia da raccontare.
Un team VR46 che si rispetti non può avere nella sua line up la dimostrazione vivente e vincente che non è necessario far parte dell’Accademy per giocare nella Serie A delle moto. Bastianini è la prova che si può fare carriera da soli, presto e bene. Che team VR46 sarebbe se non venissero schierati “prodotti tipici”?
Forse Enea è destinato a fare un solo anno terribile (oltre al resto di questo 2020 che già è bello pesante) nel caso non si trovi nessun altro, ma la realtà è che i pesaresi piuttosto su quella moto sarebbero capaci di metterci persino Bezzecchi. Perché altrimenti non sarebbe un team VR46 fatto a modo. Insomma se vedremo Bastianini su una moto VR46 sarà solo perché non saranno riusciti a segarlo.
E chi dice che tanto Bastianini è salvo perché è già in direzione Pramac, sappia che, ammesso che sia vero, magari i primi anni no, ma entro brevissimo, ci sarà guerra anche per avere le migliori Ducati possibili, soprattutto presentando Morbidelli in squadra.
Sempre ammesso che non vi siano già problemi per l’anno prossimo, perché non è chiaro capire a che livello di ufficialità il team VR46 potrà aspirare, specialmente quando riuscirà a portare a casa il Morbido. E credeteci, l’intento è quello e ci si sta lavorando duro.
Da capire chi paga e quanto. E da capire quando arrivano i soldi.
Per Ducati, lo avete visto, c’è una parte puramente racing e una parte di racing commerciale e, in questo caso, proprio non è importante da dove arrivino i soldi, ma il primo che arriva da sempre è quello che alloggia meglio.
Sarà tutto vero come quando a ottobre 2020 abbiamo anticipato e messo in connessione la chiusura del team VR46 Moto3, l’interesse di una moto per Marini e la relativa cessione degli slot proprio ad Avintia a cui si lavorava per subentrare? Ottobre eh.
Basta stare un po’ attenti.
Misterhelmet Gianluigi Ragno
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