Misano non è stato il lieto fine Italiano atteso, per il pacchetto VR46, né direttamente, né indirettamente.
Valentino Rossi è partito ultimo e ha terminato in top ten. Un risultato tutto sommato accettabile vista la stagione, ma di certo non di quelli attesi fino a poco tempo fa quando si parlava di addio casalingo dignitoso alla carriera.
Male anche Bagnaia, alfiere quotato dell’Accademy, in terra per resistere ad un Marquez che si è aggiudicato la gara in casa d’altri su un circuito che per conformazione avrebbe dovuto dirgl di no.
Non è andata bene nemmeno un po’ anche per il resto dei Valentno boys che non hanno brillato né in Moto2, né in Moto3, dove ha vinto un ex VR46, Dennis Foggia.
I risultati di Morbidelli, 14° e Marini 9° e umiliato dal suo compagno di squadra Bastianini, cosa che alimenta polemiche sulle moto che ai due verranno assegnate nel 2022 (a Marini la factory e a Bastianini una moto vecchia), chiudono il week end, ma non finisce qui.
La cosa che dovrebbe preoccupare, anche se non ne parla quasi nessuno, è il mancato annuncio sullo sponsor del team MotoGP di Valentino, su cui per mesi è piombato un silenzio pericoloso.
Non è chiaro perché a romperlo sia stata una figura non organizzativa o finanziaria, ma un tecnico, una figura che fino ad ora non si era mai espressa su questioni di questo tipo, o forse questo è un segnale.
Nel team alcune certezze ci sono: I piloti saranno Marini e Bezzecchi, mentre i collaboratori storici di VR (Munoz, Flamigni, Gavira) sono confermati ai loro ruoli tecnici.
Chi sembra essere esautorato è Uccio Salucci che, a quanto pare, rimarrà nel ruolo a lui più consono di Bottle&Towel Manager (responsabile borraccia e asciugamano) di Valentino anche nelle corse in auto. Un ruolo di accompagnatore che, plausibilmente, gli impedisca di portare avanti accordi commerciali.
I più maligni avranno pensato che tutto ciò sia dovuto al pasticcio messo su negli ultimi mesi ma la tranquillità di Nieto sembra smentire le voci sul team del quale a Valentino non interessa nulla (lo ha ammesso dichiarando che i problemi di sponsorizzazione non lo riguardano).
Secondo Pablo Nieto, infatti, la scelta di non dare news sarebbe legata alla volontà di gestire al meglio l’ultima gara italiana di VR e per il resto sarebbe tutto a posto con Aramco, nonostante la lentezza dell’evolversi della faccenda.
“Come sapete, abbiamo fatto questo accordo con Aramco in passato. Le cose stanno andando molto, molto lentamente, ma sono sulla strada giusta”
E ancora:
“Questa è la cosa più importante e, al momento, la cosa che posso dirvi è che ci stiamo lavorando. Ci sono alcuni ritardi, ma siamo sulla strada giusta e ci stiamo ancora lavorando.”
Quindi dopo mesi rispunta lo sponsor petrolifero, nonostante le smentite ufficiali e ripetute del suo ufficio stampa (Brunswick ha ripetutamente smentito anche a questo sito web) e del suo Amministratore Delegato che ha parlato in prima persona pubblicamente.
E’ brutto usare il termine “bugiardo” però qualcuno non sta dicendo la verità, perché se le cose dovessero stare come dice lo spagnolo, significherebbe che Aramco ha smentito per mesi una cosa per la quale era in trattativa. Aramco non ha rilasciato “no comment” ma ha invece smentito categoricamente ogni trattativa passata e presente con VR46.
Se invece le cose fossero come descritte da Aramco, sarebbe qualcuno della VR46 ad essersi fatto i film mentali.
La cosa che stupisce, però, non è tanto il tirare in mezzo uno sponsor che ha sempre smentito, quanto scegliere deliberatamente di ignorare il fatto che per 6 mesi e per circa 4.000 articoli pubblicati, ci siamo sorbiti gli intenti ridicoli del Principe Abdulaziz bin Abdullah bin Saud bin Abdulaziz Al Saud, del suo consigliere Architetto (poi rivelatosi non architetto) Marco Bernardini, e della fantomatica Tanal Entertainment Sport and Media.
Il trittico si è reso protagonista di Comunicati stampa per eventi mai avvenuti (Fantastic Trophy), situazioni mai create (costruzione di moto),sedi aziendali inesistenti (palazzi photoshoppati), marchi di holding mai registati, e conferenze stampa al limite del surreale, senza concludere alcunché.
Noi possiamo riportare qui i link di tutto quello che è stato dichiarato ma le cose non cambiano perché niente è mai successo realmente in quanto si tratta di una sbruffonata portata avanti per mesi.
Dalle porte della residenza del Principe che si dovevano aprire alla stampa, alle gare nel deserto, alle moto elettriche, fino ad arrivare alle ripetute scadenze non rispettate, tutto è stato semplicemente un’invenzione.
Non sono arrivati i 90 milioni per i 5 anni, ma nemmeno i 18 per la prossima stagione.
Ad Aprile-maggio, le delucidazioni sul team MotoGP VR46 sembravano imminenti.
Aramco era addirittura scomparsa dai ragionamenti giornalistici, sostituita da Tanal che compare ancora sulle moto2 e sulla MotoGP di Marini insieme ad altre aziende INESISTENTI come brand, sedi e attività, mentre adesso sembra normale che le news arrivino a fine campionato. Un’ennesima scadenza.
E nessuno degli addetti ai lavori si arrischia a chiedere nulla di una cosa di cui si è parlato per mesi, ovvero, e lo ripetiamo, Tanal, il Principe, un consigliere che era ovunque, e decine di progetti poi rivelatisi farlocchi.
Un palcoscenico fatto di bugiardi, dilettanti addormentati, incompetenti, marchettari e fifoni che non hanno il coraggio di fare una domanda nonostante la loro deontologia professionale dovrebbe imporglielo.
La faccio io: Tanal, il Principe e il Consigliere che fine hanno fatto?
E chi mente fra Aramco che dice di non essere coinvolta e VR46 che invece dice che con il colosso petrolifero è tutto a posto?
Gli appassionati che guardano questo spettacolo, che pagano per guardare la MotoGP in TV, che cliccano sui siti o comprano le riviste, traggano le loro conclusioni sulla gente a cui danno i soldi.
E per chi vuole rivedere lo spettacolo, le puntate sono tutte qui, a partire dall’episodio di maggio:
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