Con il ritiro di Valentino Rossi anche la VR46 sta crollando? Guardiamo un po’ di dati oggettivi? Moto2 e Moto3 chiuse, Accademy in dissoluzione. E il resto come va?
Ecco il video più difficile dell’anno, a 2023 appena iniziato; perché ogni volta che si parla di VR46 senza fare degli elogi a livello di fanatismo religioso, si passa per hater.
Anche se adesso VR46 non ha praticamente più niente a che fare con Valentino Rossi.
Ecco la prima cosa: E’ come se il binomio Valentino Rossi e VR46 azienda fosse morto, spezzato.
Valentino fa le sue cose con la moglie e con le auto, e la VR46 fa il suo percorso. sempre più… si può dire disastrato? Si può dire. Non ci credete?
Attenzione: chi capisce che questo video è una valutazione personale su alcune situazioni, può essere d’accordo o no. E’ sempre una questione di opinioni.
Chi invece vede questo video come qualcosa CONTRO la vr46, ha un problema.
Chi invece riesce a vedere questo video come qualcosa contro Valentino Rossi, ha bisogno di un dottore molto bravo. E io non lo posso aiutare.
Dicevamo? Il binomio Valentino – VR46 non esiste più.
Vale fa le sue cose con le auto di cui, bisogna avere il coraggio di dirlo, non frega niente a nessuno. Le testate di moto, pateticamente riportano notizie che non interessano su un campionato a 4 ruote di cui nessuno conosceva l’esistenza e di cui a momenti non parla nemmeno chi si occupa di auto e ormai ci sono due tipi di commenti: quelli degli appassionati di moto che si lamentano perché i contenuti non hanno attinenza, e quella degli appassionati di Valentino che ripetono a macchinetta cose tipo “brutta l’invidia”, “è la storia del motociclismo”, “quando la volpe non arriva all’uva”, “intanto il bimbominkia marquez (minuscolo) non sarà mai come lui”, etc per chiudere con “buona vita” e “continua a tifare per Biagi”, con una g sola..
Vale nel frattempo fa altre cose con sua moglie e sua figlia e le riviste sbattono la testa come pipistrelli prigionieri, cercando di leccare anche lì riportando notizie ridicole per il semplice fatto che Rossi semplicemente non va più in moto e quindi una presenza ossessiva non ha più senso.
Ci sono poi i post nostalgia. Le riesumazioni sul biscotto 2015, quelle con le dichiarazioni di e verso Marquez, Lorenzo, Stoner, etc, i cosiddetti memorabilia giornalistici per irriducibili mainstream,
e poi gli accostamenti patetici con gli eventi o i morti eccellenti di turno quali Ken Bloch etc SLIDE 5, tutti rigorosamente ricordati senza vergogna né utilità accanto a Valentino, ormai feticcio del click, àncora di salvataggio di quando non si ha un bel cazzo di niente da dire ma bisogna rimanere su Google Discover o cercare su facebook i click di quelli che postano il “buongiornissimo” col cappuccino.
E’ questa gentaccia che ha un mutuo aperto con Valentino. Ci ha mangiato per anni e ha avuto credibilità e adesso la deve restituire tenendo in caldo il nome di Valentino mentre continua a mangiarne gli avanzi e le briciole.
Il tema però non è Valentino ma il suo distacco da se stesso. O meglio, il suo distacco da una cosa che una volta era pienamente identificabile con lui: la VR46. Provo a dimostrarvi che non gliene frega più niente o che vuole che la percezione sia tale, almeno per un po’.
A malapena si è visto nelle gare MotoGP, a malapena è andato a visitare i suoi team, pochissime le dichiarazioni, quasi tutte di circostanza quando, educatamente risponde, solo e rigorosamente a testate di provata e storica lealtà. A parte le interviste mainstream a fine carriera, le ospitate generiche, etc. Ma di motociclismo reale, insomma, niente. Una sorta di giusta disintossicazione che è comprensibile.
Si può dire che oltre al binomio Valentino Rossi – VR46, sia in declino anche la VR46 stessa? Chiaramente no, in Italia non si può dire perché si passa per hater, invidiosi, etc. Va tutto benissimo!
Allora forse è il caso di prendere in considerazione alcuni elementi per valutare al meglio.
Negli ultimi anni cosa è successo alla VR46, dipinta da sempre come geniale, infallible, spettacolare, benefattrice, etc? Che ha smesso di essere quello che era, di pari passo con il finire della carriera di Valentino.
VR46 è stata protagonista di idee geniali e innovative, attività pazzesche, successi inarrivabili.
Ha svolto il ruolo che la Federazione Motociclistica Italiana non ha mai saputo ricoprire, e ha fatto cose che nessuno aveva mai fatto e che forse mai farà, SOLO fino a quando era complementare a Valentino che si esercitava al Ranch con piloti che gli servivano per mantenere la sua carica agonistica.
Chi vede in questa constatazione qualcosa di negativo, è scemo. E non capisce che Rossi ha fatto bene a fare business faceva del bene a se stesso e di rimbalzo anche ad altri in un settore che gli deve tantissimo.
Però, man mano che Valentino chiudeva la sua carriera la VR46 ha chiuso il team Moto3, ceduto ad Avintia in cambio dei posti in MotoGP, e poi ha chiuso anche il team Moto2, venduto per palesi difficoltà finanziarie a Fantic che si è fatta carico di personale, struttura etc, ha chiuso il team del CEV e del CIV.
Nessuno ha avuto il coraggio di dire che improvvisamente, senza Valentino in pista, sono mancati i soldi, l’interesse e tutti quegli sponsor che prima bussavano alla porta. E’ mancato il coraggio di dire che prima l’interesse c’era perché le cose erano belle e che le cose diventavano belle perché le faceva Valentino e c’era lui.
Via Valentino, via gli sponsor. Dimostratemi il contrario senza tirarmi fuori il Covid, Putin e le criptovalute.
A meno che non si voglia considerare sponsor quella Tanal farlocca che si era inventata la partecipazione del petroliere Aramco (che non ne sapeva niente), i 90 milioni in 5 anni, lo sceicco che faceva le conference con dietro la tenda dell’IKEA senza saper parlare, la corsa Gubbio – Riyadh, la moto elettrica ibrida, le mongolfiere e le porte della residenza araba che non si sono mai aperte.
Tutto inventato come l’offerta, sempre di Tanal e dello Sceicco, di 150milioni per comprare la VR46 spiattellata da il Sole 24ore, lo stesso giornale che adesso dice che va tutto bene.
Una follia di cui non ha parlato nessuno tranne il sottoscritto mentre andava avanti un’altra follia. Quella dei leccapiedi ciechi sordi e muti che da desiderio onanistico si trasformava in una realtà mai esistita e nessuno parlava perché aveva ricevuto ordine di stare zitto.
Se possiamo dire che le “disgrazie” di VR46 sono iniziate da lì, almeno finanziariamente, perché 90 milioni fra averli e non averli diventano 180, come dicono in toscana, dal punto dell’immagine dobbiamo dire che il sistema azienda VR46 funzionava grazie a Valentino e si è affievolito quando è andato via.
Non era la VR46 che era infallibile. Era la presenza di Valentino che la rendeva tale, anche magari solo in apparenza.
Poi, sempre per la compiacenza editoriale e per la riconoscenza canina scodinzolante possiamo anche dipingere Uccio Salucci e Alberto Tebaldi come maghi della finanza e della gestione aziendale aziendale (con quali curriculum e studi, a parte la Paddock University, ancora non si è capito).
Però la realtà è che in meno di due anni sta scomparendo tutto. Academy inclusa che, se non mi sbaglio, è passata da vera e propria scuola di piloti campioni a “rimaniamo amici e ci alleniamo ogni tanto” passando da articoli che ci spiegano quanto costa andare ad allenarsi al ranch che è passato da luogo di eccellenza a una cosa a gettone. Quando servono soldi è così.
E a parte i grandissimi risultati di Bagnaia e Morbidelli che erano già bravi da prima per conto loro e che pare siano in rotta, anche il castello dei piloti sembra essere crollato e sono rimasti ormai in pochi a pagare il famoso 15% alla VR46. Vietti si è salvato come clausola nel team Fantic ma a parte Bezzecchi e Marini che però corrono nel loro stesso team, tutti gli altri sono stati espulsi dal meccanismo MotoGP e molti sono usciti. Così bravi che non hanno trovato un posto. Anche tanti altri sono dovuti scendere di categoria perché forse erano bravi ma non quei campioni stellari che ci avevano venduto.
E non sono cose che dico io, ma cose che succedono e fare i nomi non serve perché si offenderebbero dei piloti che non hanno colpe se non quella di essere stati troppo esaltati da una stampa drogata di compiacenza e servilismo. Eh però rimangono amici.
E’ anche così che un team MotoGP che si doveva chiamare Tanal Aramco con 90 milioni da spendere, quest’anno deve rinunciare ad una moto ufficiale perché non ha i soldi e noi ci dobbiamo bere la cazzata concordata che si è preferito avere due moto clienti per gestirle meglio. Dai su. Per non parlare del fatto che si stia cercando di passare a Yamaha perché c’è maggior convenienza finanziaria e papà Vale non sgancia un euro dei suoi, di quelli meritatamente guadagnati.
Faccio un riepilogo. Chiuso il team Moto3, chiuso il team Moto2, chiuso CEV, chiuso CIV chiusa praticamente l’academy.
E la VR46 abbigliamento, quanto è stata, negli anni, Valentinocentrica? Quanto merchandising vendono gli altri suoi piloti rispetto a Rossi? Quante magliette e cappellini di Migno, Morbidelli, Vietti si vendono? Quante magliette, cappellini, calendari di Valentino con le auto a 59 euro si venderanno adesso che non corre più e che soprattutto nel paddock non si fa vedere? Per quanto tempo ancora? Gli altri progetti, come andranno, dato che Vale praticamente nemmeno compare? Non sembrerebbe che basti un logo, per far funzionare tutto. Quanto dura un’immagine che non viene alimentata o che esce dal suo settore senza vincere?
Stessa cosa per il fan club, un’azienda che fatturava e che organizzava voli charter verso le gare mentre adesso non pubblica un post da 3 mesi e parla solo di cose successe fino al 2009. 40 euro l’anno come iscrizione. Tutto a posto? Esiste? Vanno a vedere il GT? Speriamo bene.
Ed ecco le domande che faccio:
Sta andando tutto bene come ci raccontano i media a servizio?
Ma soprattutto: non è che a Valentino non frega niente e che sta tenendo in piedi un giocattolo facendo il minimo indispensabile senza metterci né soldi né immagine personale per la sola gratitudine verso i vecchi amici e un fratellastro?
Anche giusto che voi mi chiediate: ma a te Misterhelmet, che ti frega?
Mi frega. Perché se le cose stanno andando poco poco come dico io, siamo davanti ad una stampa di merda che ci racconta tutto il contrario, mischiando un filo di gratitudine verso Valentino Rossi con dosi abbondanti di sfruttamento da fine impero, nei suoi confronti.
E sapete quanto queste cose mi diano fastidio.
Sono più fan io di Rossi, che loro. Perché non lo sfrutto, non ci mangio e lo rispetto molto di più.
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