In gara 1 a Phillip Island va in scena il capolavoro pornografico di Bautista che non si spaventa mai e fa una gara regolarissima.
La gara è spettacolare ma i distacchi sono intollerabili.
Il pezzo da scrivere è corto: Bautista fa una cosa pornografica e batte Rea, Razgatlioglu, Locatelli, Bassani, Lecuona, Vierge, Petrucci, Redding e Gerloff! Lo spagnolo è superiore ma gli avversari ci sono!
Peccato che siano in una bolla. Lontani da Bautista e irraggiungibili dai newcomers.
I distacchi sono la cosa che, in generale, preoccupa di più.
Se Rea prende tre secondi e mezzo (rimandiamo il giudizio per via del problema tecnico) e Razgatlioglu ne prende sei, sedici ne prende Locatelli e così via. Tutti sgranati fino ai 42 di Gerloff che chiude la Top Ten. In 22 giri col bagnato, sono davvero troppi se si considera che le prestazioni si dovrebbero livellare.
Invece ci sono strategia clamorosamente sbagliate, eccessi di fiducia, piani gara che vanno a monte dopo pochi giri e gente che dovrebbe essere matura e invece perde la testa.
Le BMW sono in bambola, Lowes si suicida, Rinaldi si rinchiude nel pippeto e alla fine la spunta chi va dentro senza farsi troppe paranoie. I soliti Locatelli, Bassani e anche un po’ Petrucci, che senza misure fa benino.
Cosa c’è di buono in questa Superbike oltre a chi è davanti? Le Honda che con la pioggia sono più domabili, un Redding che ci mette del suo e i privati che sono quelli che sembrano ragionare mediamente meglio.
Cosa c’è di acerbo? Gardner e Aegertner, potenzialmente fortissimi ma frettolosi e troppo poco calcolatori.
Cosa c’è di brutto? La gara di Rinaldi, e le Honda indecenti schierate da MIE, che vanno oltre il minuto e dieci e ancora più in là della dignità. Su Baldassarri va capito cosa è successo.
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