Superbike, Mandalika: Gara 2: Bautista davanti a Razgatlioglu e Vierge. Rea ko!

Risultato fotocopia per Bautista che senza la caduta in Superpole race farebbe un’altra tripletta. Cambia il podio con la sorpresa Vierge. E’ buio per le Kawasaki con Rea e Lowes in confusione totale ed entrambi disastrosi.

 

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Gara2 a Mandalika, va detto, è divertente. Succede di tutto e a parte la bandiera Rossa lo spettacolo non manca. Quello che non cambia è il risultato finale, anche se il podio vede un volto nuovo ed è quello di Vierge, comunque sempre costante in gara. Succede perché Rinaldi, in testa per quasi tutta la corsa, quando è secondo, di scorta al suo boss, fnisce per fare un lungo alla S che regala la seconda piazza a Razgatlioglu e la terza allo spagnolo della Honda. Per onestà va detto che RInaldi sarebbe stato imprendibile ma con altrettanta onestà, bisogna ammettere che questa è una cappellata e che il suo w.e. è nero.

Il resto dello spettacolo c’è tutto ma è grandguignolesco. Fra Superpole Race e Gara2 ci sono un sacco di cadute e incidenti brutti e sono quasi sempre protagoniste Kawasaki e BMW. Le verdone cercano di non perdere il treno con un Lowes che finisce spesso per terra fra abitudine e sfortuna e un Rea decisamente poco lucido che fa errori grossolani di nervosismo e cattiva gestione gomme.
Le BMW sono invece imbarazzanti. Il sesto posto di Van Der Mark non significa nulla se il resto del week end, e vale per tutti, deve trascorrere fra cadute, imprecazioni, sbavature e svarioni assurdi. La moto non si guida e al box non hanno un’idea di quello che va fatto.
Alla fine, se proprio vanno tirate delle somme a livello moto, Ducati è forte perché c’è Bautista. Gli altri, vedi Rinaldi, Bassani e Petrucci, ci sono e non ci sono. Le Yamaha, invece, sembrano essere più equilibrate e non hanno solo Razgatlioglu a funzionare. Locatelli è fortissimo e i due debuttanti, Aegerter e Gardner, hanno solo bisogno di tempo.  Tutto questo strapotere rosso, mi va spiegato bene perché non sono sicuro di vederlo. Per lo meno, non sempre.

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