Razgatlioglu, chiude il week end portoghese con una doppietta ed una sola “sbavatura”: la Superpole Race persa per soli 3 millesimi a favore di un Bulega che è l’unico avversario plausibile. Lo è anche in gara2 nonostante il disturbo di Bautista. Gli altri prendono distacchi “ferroviari”.
Razgatlioglu, Bulega, Bautista, Rea, Van Der Mark, Vierge, Petrucci, Iannone, Rinaldi, Bassani.
Si torna alle top ten normali dopo una Superpole Race che normale non è stata, considerando la vittoria (da parte di Bulega) con il margine più piccolo di tutta la storia della Superbike. Tre millesimi su Razgatlioglu ma tanto è, perché il turco è tornato a martellare in Gara2 come ha fatto in Gara1. Non con lo stesso distacco ma di sicuro con la stessa sicurezza e la stessa superiorità.
Le Ducati di Bulega (che è un rookie) e del campione uscente Bautista, nulla hanno potuto, così come nulla hanno potuto anche gli altri, che però in aggiunta hanno incassato anche secondi a volontà.
Un filo deludente (e sicuramente anche insoddisfatto) Petrucci, arrivato dopo Rea (sorprendente), Van Der Mark (in crescita) e Vierge (anche lui in miglioramento sulla Honda), il ternano porta a casa almeno il titolo piloti indipendenti, dopo che il suo team (ossia sempre lui) proprio ieri si era assicurato la vittoria di squadra. Non è male. Petrucci parla poco e lavora tanto. A Jerez, potrebbe anche togliersi un’altra soddisfazione.
Tenete conto che però, è tutto lontano e sfuocato. Dai primi tre del podio ci sono secondi a manciate e top ten o top 15, di fatto, non vuol dire proprio niente.
Il turco è sopra di 46 e quindi non è aritmeticamente campione, però…
Però Ducati deve trovare una soluzione al più presto, in ottica 2025.
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