Un pezzo breve perché il tema è interessante ma non c’è, al momento, molto da dire. Anzi sarebbe preferibile aver preso una cantonata.
Ma a meno che non si mettano a posto certi meccanismi, con una qualche vittoria di serie A (vedi l’atteso mondiale), o un qualche intervento politico aziendale, potrebbero concretizzarsi alcuni rumors che vedono Gigi Dall’Igna in direzione Honda HRC o comunque verso altre strade.
Non solo in virtù del corteggiamento da parte di Honda, e non solo, ma anche a causa di alcune tensioni interne a Bologna, ed un ambiente sempre più diviso nei confronti di Dall’Igna.
Per il progettista non sarebbe una sconfitta, anzi, perché tutto nascerebbe da un invito di HRC, ma sarebbe comunque uno stravolgimento che cambierebbe, in Ducati, parecchie cose dopo tanto tempo.
I rumors parlano anche di un interessamento di Bologna per Francesco Guidotti, da lungo tempo corteggiatissimo dal team intero per il suo ottimo lavoro in Pramac.
Guidotti avrebbe recentemente respinto le avances di KTM ma quelle di Ducati sarebbero ben più appetibili.
Sostituirebbe, ma qui siamo nel campo delle ipotesi più spinte, un Paolo Ciabatti che al momento è il vero collante della squadra corse. Quello che politicamente e diplomaticamente tiene davvero tutto insieme. E sarebbe una perdita.
Il posto di Dall’Igna, dal punto di vista tecnico, potrebbe essere offerto a Marco Zambenedetti, un personaggio “interno” e comunque di continuità aziendale.
Le colpe di questi cambiamenti, se di colpe ovviamente si può parlare, sarebbero legate alla figura molto forte nella squadra corse del CEO Claudio Domenicali, sempre molto presente nelle scelte quotidiane del reparto racing.
E’ tutto deciso? Niente affatto. Una vittoria mondiale potrebbe sistemare molte cose, anche se, da quello che si dice, la strada percorsa sarebbe quella del non ritorno.
Cosa faranno gli interessati, nel frattempo?
Ovviamente negheranno. Nessuno ha intenzione di scoprire le carte fino a che le trattative già avviate non saranno definite.
Del resto è un momento in cui, anche se all’interno ci sono reali tensioni, all’esterno serve comunicare tranquillità.
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