Tutti parlano di budget, soldi per fare la MotoGP e delle differenze di “costo” fra le varie moto.
Ma come funziona il meccanismo, in MotoGP? Quanto costano le moto?
Come si comprano, si noleggiano e soprattutto chi le paga a chi?
Funziona così.
Le moto ovviamente le costruiscono le case e le schierano in pista nel team factory per poi concederle ai team clienti.
Ho usato il termine concedere e non è un termine a caso. Le moto non si vendono.
Ma i team come le pagano?
In realtà i team non le pagano, anzi vengono “forniti” da un paparino, uno sugar daddy che versa un contributo dedicato per loro conto.
Tutti i team che schierano le moto in pista, ricevono un contributo da Dorna, e nel caso dei team clienti accade senza vedere i soldi. Questo perché il contratto, anche se ci sono le garanzie dei team con vari livelli di accesso al materiale più o meno aggiornato, è fra Dorna e le case. E’ Dorna che garantisce in modo che le case ricevano il denaro e per far sì che questo succeda, i team i soldi li vedono solo passare in base al contratto di fornitura.
Il contributo, sia per i team clienti che per i team privati, è di cinque milioni di euro, per due moto per cui le moto sono quasi sempre tutte pagate e a volte, addirittura, avanza qualcosina.
Una casa, facciamo un esempio, Yamaha, che schieri un team clienti, riceve poi altri tre milioni di euro.
Quindi la somma che Yamaha, ma anche KTM riceve è di cinque milioni al team factory, cinque milioni al team clienti e altri tre milioni alla casa che schiera un team clienti.
Ma quindi Ducati, che schiera quattro team percepisce trentadue milioni?
No. Ogni team Ducati percepisce cinque milioni di euro più tre milioni per un team privato. Questo contributo viene pagato solo una volta al di là del numero di team privati schierati.
Ma le moto quanto valgono, in realtà, o meglio che prezzo hanno?
Dipende. Le case nel pacchetto moto comprendono anche anche dei servizi quali il tecnico di pista e l’elettronico ed altri tecnici il cui valore è comunque elevato, dato che parliamo di tante gare più tanti test e i giorni uomo di questi ingegneri non sono a basso costo. Questi pacchetti ci sono in versione standard, ridotta o estesa. Il contro buto di Dorna prevede quindi, oltre alla moto, un certo numero di ricambi e personale tecnico.
Quindi, da un lato chi corre con Ducati ha costi leggermente più alti mentre dall’altro, nel caso delle moto giapponesi, potrebbe avanzargli qualcosa. Potrebbe, perché le case cercano di arrivare a tariffare servizi fino a chiudere il budget, questo per sfruttare al meglio il contributo erogato. Spesso di va ben oltre.
Si può fare la cresta?
Questo è un altro discorso. Qui c’è una leggenda che dice che Razali l’anno scorso pensava che le moto costassero 8 milioni e che quindi ha dovuto stanziare più denaro, cosa che poi ha generato un certo scazzo son l’altra figura manageriale del suo team quando ha scoperto che invece il prezzo era di poco più della metà. Ma questa è un’altra storia…
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