Di Giannantonio ne ha più di tutti e deve anche frenare per non tamponare Bagnaia in una situazione che verosibilmente non avrebbe mai immaginato possibile e che plausibilmente (sperando di sbagliarci) non gli capiterà più.
Sono i misteri del motociclismo moderno in cui un pilota vince meritando dopo aver subito per tutta una stagione e mezzo e, allo stesso tempo, non ha una sella per la prossima.
Sulla scomparsa di Bastianini e Bezzecchi, ma soprattutto, di Martin, non ci sono spiegazioni scientifiche che tengano, e ogni tentativo rischia di proiettare chi ci prova in un complottista spaziotemporale che nemmeno nei bar pre social.
Ha ragione Biaggi che a Di Giannantonio ha detto: “stasera va festeggiata, qualsiasi cosa sia”.
Di Giannantonio, Bagnaia, Marini, Vinales, Binder, Alex Marquez, Quartararo, Bastianini, Miller, Martin, sono i 10 all’arrivo. E leggere Martin ai margini dell’accettabile fa già paura senza aver guardato la gara.
Avendola guardata, invece, si scopre che la partenza è terribile e il resto della corsa è spesa cercando di rimanere in piedi cercando di rimediare a quello che scientificamente potrebbe definirsi come “caso di gomma di merda”. Il resto fa parte del solito repertorio stagionale Ducati con gente che riappare e altri che tornano nelle favelas delle classifiche.
Su Bastianini i fogli direbbero che è tutto ok per via del giro veloce/record, e invece non si vede per tutto il w.e.fino all’ultimo passaggio. Estinto anche Bezzecchi, sempre fuori dalla top ten o comunque irriconoscibile, come da tradizione delle ultime 3 gare.
Al suo posto “The Gresinis” con Alex Marquez ma soprattutto Di Giannantonio che merita tutto quello che raccoglie (e viceversa) dopo due anni di buio in cui prende 40 secondi a gara, ma che però non riesce a spiegare questo cambiamento last minute, soprattutto se il prezzo dei suoi miglioramenti, come in una sorta di legge dei vasi comunicanti, lo pagano gli altri.
I due Pramac sono mancanti come le inquadrature al loro box, e forse è un bene, perché oggi gli viene comunicato che non sono più della partita. Zarco non esiste e Martin esiste in negativo.
Il tutto mentre Bagnaia è impaurito fradicio e perde anche la testa. Solo per un soffio non tampona DI Giannantonio che per due giri aspetta a passarlo, indeciso se farsi convincere da cartelloni del tipo “00000” e “Mapping8”, di Giorgiolorenziana memoria oppure scegliere di essere libero e vincere, anche a costo di rimanere a piedi. Il tutto al di là delle spiegazioni post gara che non convincono proprio nessuno ma di cui comprendiamo ovviamente la motivazione. Ha ragione Biaggi che a Di Giannantonio ha detto: “stasera va festaggiata, qualsiasi cosa sia”.
Se è vero che Ducati non ha cercato di frenarlo, gli troverà un posto. Se è vero che va tutto bene e fa parte del gioco, verrà trovato un rimedio. Di sicuro le giustificazioni concitate di Tardozzi del dopogara sono una excusatio non petita.
C’è anche un resto? Sì, Vinales e Binder che vanno benino, le Yamaha che cercano di risollevarsi e Marquez che non si arrende. Ma tanto il “drama” tanto caro a Dorna è spostato su altro.
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