Se dai un calcio ad ogni sasso, vai a casa senza stivali, dice un proverbio.
A Petrucci han tolto gli stivali troppe volte, per poi ridarglieli del numero o del tipo sbagliato, pieni di qualunque cosa.
Sassi, sabbia, tutto quello che è stato possibile. Tutto quello che ha calciato, Danilo, se lo è tolto prima da dentro, come contro un accanimento da videogame dove lui è il personaggio e non il giocatore.
Lo hanno paracadutato senza preavviso in ogni situazione possibile ed al di fuori da ogni zona di comfort, dopo una gavetta al limite della punizione e critiche contro ogni logica.
Giusto cercarsi le sfide, un po’ meno quando te le scelgono gli altri e ti fanno cambiare ogni volta che stai per adattarti, come se fossi protagonista di una specie di programma di stress test per esseri umani che fanno i piloti.
Come se una mano gigante ti prendesse all’improvviso, minuscolo, con due dita, e ti collocasse random in qualsiasi contesto possibile, dotandoti solo di una moto, un casco e una tuta.
Mai abbastanza soldi, mai promesse credibili, solo un’unica chance a tappe per un ragazzo che vuole correre.
E alla fine Petrucci è come la talpa della sala giochi. Gli dai una martellata e spunta dall’altro buco.
Alla Dakar lo abbiamo visto. A momenti ha avuto contro anche i suoi, e anche lì ha zittito tutti.
La prima vittoria nel MotoAmerica, ad Austin, sulla Ducati del team Ducati New York; davanti a Scholz e Petersen, negli orari di ritaglio di quel club esclusivo di cui fino a ieri ha fatto parte ma che adesso lo vede guardare da fuori schiacciando il naso sulla vetrina, vale quel che vale dal punto di vista tecnico, ma è un ennesimo colpo di coda morale e umano a chi gli ha voltato le spalle.
Chiaramente è solo il primo passo del gioco dell’oca a stelle e strisce che lo aspetta e che sarà sicuramente più duro di oggi, ma non importa, perché anche qui ha già dimostrato quello che serviva dimostrare.
Quanto è brutto abusare del termine resilienza, un concetto ingegneristico usato a vanvera per dire che uno è tosto e non si arrende…quindi non lo useremo.
A chi chiede spiegazioni e non sa quello di cui stiamo parlando, ci basterà dire che questa storia non è niente di che. E’ solo Petrucci, che ricomincia ogni volta daccapo, ovunque lo mandino.
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