Ormai quello che tira, più dello sport dove si può inventare poco perché i risultati alla fine sono quelli che sono, è il mercato.
E il nuovo rais della situazione, per via del fatto che i risultati in pista non ci sono più ed è vicino un suo cambio di ruolo, è Valentino Rossi, da qualche mese raffigurato come un dittatore di uno stato ex sovietico, ossia come un uomo che combatte con gli orsi ed è impegnato in ogni tipo di imprese titaniche contro immaginari giganti di ogni tipo.
Dopo una partnership con Aramco, che possiamo ormai tranquillamente dichiarata come inventata dato che il nome del colosso petrolchimico è scomparso dopo un solo giorno dalla sua menzione. arriverebbe questa ipotetica “prenotazione” del talento più cristallino degli ultimi anni: Pedro Acosta, il quale verrebbe avvicinato al team VR46a dispetto di una penale stratosferica, appositamente menzionata per ingigantire l’imminente impresa.
Tutto affascinante ma forse è il caso di tornare alla realtà.
Veramente qualcuno che non sia in malafede o in una situazione di assoluto bisogno di attenzione editoriale può pensare che Rossi, che non ha mai pagato per un pilota in vita sua, incluso suo fratello, a causa del quale ha chiuso il team Moto3, possa spendere dei soldi, così tanti soldi, per un rider comunque destinato già agli scenari più fulgidi?
Davvero è pensabile che un’organizzazione fatta per capitalizzare da suoi investimenti (Bagnaia, Morbidelli, etc) possa investire una cifra che insieme non ha mai visto per un qualcosa che non sia un prodotto diretto del suo vivaio?
Davvero si può credere che VR46 che i soldi dai suoi LI PRENDE, possa spendere mezzo milione che NON HA (le tasche di VR sono una cosa e le casse delle sue aziende sono un’altra e al momento non ci sono nemmeno i soldi per il team in GP) per prendere Acosta?
E poi? Acosta, cresciuto in Spagna andrebbe ad allenarsi alla Academy, facendo il percorso inverso rispetto a quello che fanno la maggior parte degli italiani? O magari non ci va e quindi che senso avrebbe il suo arruolamento?
Veramente Acosta, che ha un contratto con il team AJO che è una delle migliori forze della Moto2, diretta emanazione di KTM, andrebbe in un team esterno?
Ma la cosa che fa più ridere è quella che riguarda il pagamento della penale.
Secondo i clickinformati a dare una mano dovrebbe essere Ducati.
L’azienda Italiana dovrebbe pagare 500mila euro (la somma che paga come ingaggio a Bagnaia e che pagava a Petrucci l’anno scorso) per svincolare un pilota e farlo andare in una classe in cui non corre, nell’attesa che vada in MotoGP?
La verità è che più che una Academy di piloti, serve una Academy per chi, per sbarcare il lunario, scrive delle cose.
A questo punto raccontateci che Valentino, messo in mezzo come al solito, smessi i suoi panni da pilota, combatte con le tigri come Putin, ed è più credibile.
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