MotoGP, Sepang: Bagnaia rischia e domina la gara lunga. Poi Martin e Bastianini. Marquez out, Iannone come Bautista!

La gara di Sepang si basa su un duello pericoloso ma pulito fra Bagnaia e Martin. Il campione in carica affronta le sue paure, rischia e la spunta, ma anche lo Spagnolo fa tutto giusto. Terzo Bastianini e Marquez out per tenere il passo. Iannone come da aspettativa, va come Bautista!

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Bagnaia, Martin, Bastianini, Alex Marquez, Acosta, Quartararo, Vinales, Rins, Bezzecchi e Augusto Fernandez. Questi i dieci per una gara che apparentemente si regge solo sul duello a schiaffoni fra Bagnaia e Martin ma che in realtà ha diversi spunti interessanti. Dalla crescita delle Yamaha, alle Aprilia che ancora non mollano (per lo meno con Vinales, perché Espargaro è già ai saluti), ad un Acosta che sembra davvero “sbattersi un tot” per tenere la KTM dove è bello, mentre Marc Marquez, per tenere il passo, lotta, cade, si rialza e va comunque abbondantemente a punti.
Ancora una volta Zarco è la miglior Honda (Mir si stende provandoci mentre Marini e Nakagami sono ancora una volta inconsistenti anche nell’impegno) mentre Iannone finisce davanti al solo Savadori (che fa il tester su moto laboratorio), dimostrando che la denigrazione di Bautista, per giunta infortunato, è stata becera e fuori luogo. Per l’abruzzese tanti applausi per l’impegno e da lui la conferma che la MotoGP, rispetto alla Superbike, è proprio una cosa diversa.

Tornando alla gara di quelli davanti, Bagnaia azzarda ma forse no. Perché se è vero che si prende tanti rischi nella sua lotta “sportellosa” con Martin, è anche vero che ne ha parecchio di più e forse lo sa. Forse si tratta di “rimettere le cose a posto” dal punto delle gerarchie e degli umori, forse si tratta di quella pressione estrema che prima lo bastona e poi lo resuscita, ma di fatto anche quando rischia non sembra mai andare oltre. Quello che conta è che dal punto di vista del risultato, va bene così! Va bene anche a Martin che tira un po’ la corda ma nel finale capisce che, se non può chiuderla qui, 24 punti sono meglio di niente, perché a meno di una doppia debacle, a Barcellona (si chiude lì il mondiale, il 17 novembre)  ce la “dovrebbe “fare.
Insomma l’ultima di campionato, nonostante la calamità naturale di Valencia, serve proprio.
Lasciando perdere la figuraccia fatta da tutte le istituzioni spagnole, sportive e non, arricchite dall’ulteriore caduta di stile del Presidente Viegas, che dovrebbe rappresentare i motociclisti e invece ha rappresentato, con le sue uscite, solo l’ottusità di chi vive in un egoismo tutto suo.

 

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