La gara del Redbullring ha due padroni Bagnaia e Ducati ma lo spettacolo lo fa Quartararo che tiene in classifica e salva l’onore di Yamaha. Aprilia, KTM e Suzuki, sufficienti, Honda indecenti.
Bagnaia, Quartararo, Miller, Marini, Zarco, Espargaro, Binder, Rins, Bezzecchi, Martin.
Nella giornata Ducati che, a casa di una KTM annullata, consente a chi rimane in piedi di guardare tutti dall’alto in basso, Bagnaia domina e non è mai in pensiero per l’esito giornaliero ma continua a temere Quartararo per il campionato, con il francese, mostruoso e spettacolare nonché unica luce di una Yamaha altrimenti nel baratro (ammesso che non ci sia comunque). Il francese tiene il campionato dalla sua e dimostra di essere quello che con meno ottiene di più.
Nella giornata della sufficienza di KTM, Suzuki e Aprilia per le quali, tutte a mezzo servizio, a reggere sono solo Binder, Espargaro e Rins, Honda incornicia un altro poster dell’orrore in attesa di un Marquez che a questo punto DEVE tornare a salvarla.
La gara è un duello basato sugli errori. Di Bastianini e Mir che vanno out (e lo spagnolo è anche fratturato), di Martin che spesso esagera, e di Miller che ottiene un podio ma non riesce, ed è la seconda volta, a fare in modo che fra lui e Bagnaia non ci sia nessuno. Il quarto posto di Marini, miglior risultato della stagione, è meritato ed è la cartina tornasole di quello che serve fare con Ducati per ottenere grandi risultati: rimanere in piedi.
Il resto della gara quasi non c’è perché la scelta delle gomme decide la giornata.
Ma l’interrogativo è pesante: onore a Ducati e non che non sia giusto, ma è abbastanza incredibile come una casa con un potenziale tecnico così superiore rispetto ai concorrenti, debba inseguire, per il titolo, qualcuno con mezzi decisamente insufficienti.
Oggi Ducati ha vinto ma a che serve se poi sono i suoi piloti a perdere il campionato?
Guarda la Live di Misterhelmet, Luca Scassa e Luca Bologna con il commento della gara!
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