Una gara noiosa, ma non è certo colpa del vincitore, incorona Bagnaia come re del Mugello (con doppietta) e Ducati, con quattro moto davanti, come regina dell’imbattibilità in pista!
Non vi sono appelli per gli avversari. Bagnaia saluta alla Jorge Lorenzo e se ne va, non troppo, ma quello che serve. E in finale anche Bastianini bastona Marquez e Martin per chiudere nel miglior modo possibile a casa nostra!
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Bagnaia Bastianini, Martin, Marquez, Acosta, Morbidelli, Di Giannantonio, Vinales, Alex Marquez, Brad Binder a chiudere i 10.
Finisce tipo po po ro po po Italia-Spagna è così è, in un Mugello che come unico torto ha quello di fischiare Marquez ma che, a parte questo atteggiamento da bifolchi menomati, fa bene a tifare e godere per una doppietta italiana su moto Italiana con una Ducati che annulla tutto e tutti e mette 4 moto nei primi quattro posti e 7 nei primi 10, con il solo Bezzecchi a fare fatica prendendo, comunque dei punti.
Il resto è solo Acosta, un po’ di Morbidelli e un po’ di Di Giannantonio, con le Aprilia a soffrire e tutti gli altri molto lontani. Così lontani da essere indecenti, inesistenti e nemmeno degni di cronaca per una gara che, va detto, è stata, fino agli ultimi giri, di una noia mortale.
Solo Bastianini ha fatto vedere, ai danni degli Spagnoli, un po’ di motociclismo d’altri tempi. Il resto è stato strategia e piccole scaramucce. Questa cosa cambierà il mondiale?
No, perché Bagnaia è predestinato anche quest’anno e il gap verrà presto colmato, Martin soffrirà e Marquez proverà a tenere il passo senza riuscirci. Bastianini è in uscita ma almeno si riprende in una corsa ad un’altra sella che dopo Catalogna lo vedeva sfavorito.
La livrea Ducati di colore blu, invece? Non mi piace. Ma vince. E chi vince ha sempre ragione, quindi la moto porta bene.
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