La gara del Sachsenring che consegna a Fabio Quartararo ancora una volta la leadership del mondiale, è fatta di un solo tema: Marc Marquez sì, Marc Marquez no.
E invece i temi sono tanti, nonostante la gara si basi solo sulla fuga per la vittoria del numero 93.
Ci sono le Yamaha in crisi, perché a parte Quartararo è un dramma vero, ci sono le KTM che ormai funzionano bene (Petrucci e Lecuona sono invece nel dramma), c’è l’Aprilia in crescita che prima o poi si impossesserà del podio che le spetta.
Le Honda, invece, sono destinate ad essere legate a doppio filo ad un solo uomo mentre invece, le Ducati pagano dazio.
La pur incredibile rimonta di Bagnaia non può essere sufficiente per essere felici a Bologna. Manca sempre qualcosa e se il cavallo che parte davanti non è quello che arriva per primo, qualcosa non va. Niente da dire sulle Suzuki, anonime all’inverosimile .
Minicronaca della gara
Ma proprio mini, diciamo micro. Al via Marquez al comando davanti ad Aleix Espargaro fino alle prime gocce di pioggia che poi si interrompono per riprendere qualche giro dopo.
Sono i due momenti decisivi perché con la pioggia lo spagnolo si prende due volte la libertà di rischiare tutto. E sono quelle due scelte che gli regalano una gara che sembra disegnata per lui.
Quello che succede dietro è indefinibile: disastro totale Yamaha, conferma KTM e tanti errori da parte di tutti.
Bagnaia fa lo slalom e questo significa che ci sono tante cose che non vanno. Zarco sbaglia e si spaventa, Miller come lui, ed Espargaro ci crede ma non basta. Non ci sono eventi specifici, solo dejavu.
Così comunque all’arrivo:
Marquez, Oliveira, Quartararo, Binder, Bagnaia, Miller, Aleix Espargaro, Zarco, Mir, Pol Espargaro a chiudere i dieci.
Due righe sulle qualifiche. Impensabile vedere piloti che pascolano in attesa di un gancio. Se Zarco, Miller e Quartararo hanno lavorato da soli, lo possono fare anche gli altri. Inutile pretendere correttezza dai junior della Moto3 se poi gli adulti si comportano anche peggio.
Pagelline
Marquez
Ok è la sua pista ma la vittoria non è scontata.
Lo spagnolo fa due scelte folli e viene ripagato.
Da lì si capisce che la storia è scritta
Voto 10
Oliveira
L’anti Marquez non concretizza ma fa comunque paura.
Ktm con lui funziona e son tre podi di fila.
Voto 9,5
Quartararo
Vedendo i compagni di marca deve bere prosecco a garganella.
Oggi quello che gli interessa è tenere in piedi il campionato e così va, e quindi è un podio che vale vittoria.
Voto 9
Binder
Appena sotto al podio vuol dire che la moto funziona. Lui è un po’ più altalenante e non ancora un top rider ma la crescita è evidente.
Voto 8
Bagnaia
E’ vero che arriva quinto dopo una gara in cui si trova anche sedicesimo ma non si può essere sempre assolti per tutto.
I top rider devono saper fare anche le rimonte, oltre a saper partire bene in griglia. Bagnaia ha tutti i numeri per non dover cercare scuse e la gara di oggi lo dimostra.
Voto 7,5
Miller
Forte, determinato, e anche pulito, ma alla fine cede.
Non ci crede ed è solo colpa sua. Al netto dei problemi, perde uno scontro diretto che non dovrebbe perdere.
Voto 7
Aleix Espargaro
Qualcuno si lamenta che è lento e che ostacola gli avversari.
La verità è che Espargaro lotta con quello che ha e dà sempre tutto. Anche quanco le cose non vanno bene, Espargaro non si tira mai indietro.
Voto 8
Zarco
Da candidato per la vittoria a vittima di una candid camera.
Crolla subito e non si riprende più.
Voto 5
Mir
Ok puntare sulla rimonta, ok anche quella di oggi, ma non ci si può basare solo su questo. Mir porta a casa una gara tanto spettacolare quanto inutili per il tipo di classifica a cui dovrebbe ambire lui.
Voto 5
Pol Espargaro
Con Marquez che vince e Pol Espargaro che chiude i dieci, si spiegano tante cose. Ossia che una moto vale quanto vale il suo secondo pilota.
Voto 5
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