Borgo Panigale schiererà otto moto nel 2022 ma saranno tre tipi di moto diverse.
E non è finita qui. Ci saranno molte altre differenze da tenere in considerazione
Ci sono ben otto Ducati in pista per il 2022.
Non è mai successo prima e quindi sarà bene capire subito quali sono le differenze fra i pacchetti tecnici.
Iniziamo col dire che le due Pramac di Zarco e Martin sono identiche alle ufficiali di Bagnaia e Miller.
Del resto le GP22 sono tutte uguali. Quelle rosse del team Factory, quelle Pramac e quella di Luca Marini del team Mooney VR46.
Non c’è alcuna differenza fra specifiche (SpecA, SpecB, etc) anche perché trattandosi di moto nuove, la stessa Ducati non ha avuto il tempo di sviluppare degli step evolutivi che le possano differenziare. Questo almeno per adesso.
Durante la stagione, se ci dovessero essere, verranno distribuiti sulla base della disponibilità.
Facciamo un esempio. Nel 2021, le carene nuove comparse in Qatar, erano nella disponibilità di due per pilota nel team factory, e solo una per pilota nel caso del team Pramac. In altri casi, per altre modifiche, c’è voluto del tempo ma sono comunque arrivate.
Diciamo quindi che per certe cose è una questione di tempo, mentre per altre, di scorta.
Bezzecchi, di Giannantonio e Bastianini avranno invece la stessa moto, con un’attenzione per Enea Bastianini che avrà una moto più evoluta (il motivo lo scoprirete nel prossimo articolo).
Per la 2021, evidentemente, gli step evolutivi, ci sono.
Ma chi pensa che sia solo una questione di moto, ovvero di modello e step evolutivo, non ha tenuto conto di quello che in realtà è l’aspetto più importante in grado di pareggiare le cose se non addirittura di stravolgerle. Parliamo del pacchetto tecnico.
Tutti i team, alla stipula del contratto, al di là delle moto “acquistate”, ricevono la stessa offerta di assistenza tecnica.
Il pacchetto tecnico standard prevede, per due Ducati, la presenza di cinque persone: due capitecnici, due elettronici e un magazziniere, figura che abbiamo imparato a conoscere qui.
A seconda di motivazioni tecniche o finanziarie, questi pacchetti possono essere ridimensionati o estesi ma il numero delle figure rimane invariato.
Gresini avrà ugualmente cinque persone nonostante mantenga un suo tecnico.
Donatello Giovanotti, infatti, lavora per Gresini ma avendo già lavorato con Ducati negli anni precedenti. verrà considerato da Ducati come se fosse factory. Giovanotti is Ducati approved!
Alla fine, quindi, tutti i team avranno cinque persone ma solo alcune che possono essere il capotecnico (come nel team factory e Pramac) e a volte l’elettronico, saranno Ducati.
Per quanto riguarda le assegnazioni solitamente, a meno di incompatibilità particolari, si cerca di mantenere, per un pilota, lo stesso capotecnico e lo stesso elettronico anche nel caso che il rider cambi team e passi, esempio, da un team clienti ad un altro o magari chissà, in ufficiale.
Bastianini, infatti, manterrà Giribuola e Massarin nonostante cambi squadra.
Per Bezzecchi, che invece inizia c’è un tecnico, Flamigni e un elettronico interno.
Per Marini, attenzione, perché come tecnico ci sarà Munoz. Questa è un’anomalia ma è una scelta della squadra che, in questo caso, non si affida a Ducati ma colloca una sua risorsa.
Come si comporta Ducati in queste situazioni?
Per le figure chiave, le valuta, e se ritiene abbiano un livello di preparazione che con un supporto tecnico consenta di gestire le cose in maniera soddisfacente, le mette sotto contratto direttamente.
E’ il caso di Munoz che passa dalla Yamaha di Valentino Rossi alla Ducati di Luca Marini il quale perde il suo capotecnico Ferraccioli che rimane, però, nel ruolo di coordinatore tecnico supervisore. Evidentemente Ducati ritiene che Munoz sia adeguato ma anche che gli serva una supervisione.
In sintesi, sia perché con tante moto in pista spesso mancano le risorse dedicate, sia perché alcuni team hanno già i loro tecnici, spesso si sceglie questo mix and match di situazioni comunque approvate.
In ogni caso il briefing di giornata sarà sempre centralizzato e i dati saranno condivisi.
Questo è il motivo per il quale non c’è da sorprendersi che anche tecnici “esterni” finiscano con l’essere messi comunque sotto contratto direttamente da Ducati.
Le informazioni sono il segreto più prezioso. L’accordo diretto consente a Ducati di sperare in un maggior rispetto della segretezza delle informazioni.
Facciamo un riepilogo delle cose che contano:
Innanzitutto il manico.
Seconda cosa, il model year della moto.
Ma più del model year della moto o dello step evolutivo, conta il tipo di assistenza tecnica che ti puoi permettere.
Perché il pacchetto non è fatto solo dalla moto ma anche dai giusti ingegneri, meccanici, etc.
Le moto gp di oggi sono strumenti troppo raffinati per lasciare qualcosa al caso. Metti che poi vai nel panico e monti male un qualcosa perché non conosci la moto come le tue tasche o, che ne so, ti dimentichi di fare benzina, per dire. Ah è appena successo?
Per quanto sia spiacevole, ci sono piloti migliori degli altri e così via per quanto riguarda tecnici, elettronici, meccanici, etc.
Ah dimenticavo: c’è un’altra cosa, che conta più di tutte queste.
I progetti che Ducati ha per ciascun pilota. Ma di questo parleremo un’altra volta.
Guarda il video e ascolta il podcast!
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