MotoGP: arrivano le COMUNICAZIONI RADIO!

Lo aveva già anticipato Carmelo Ezpeleta, ma adesso la sperimentazione sta per volgere al termine e ci saranno due step evolutivi prima di diventare come la Formula1. Ecco i dettagli di un cambiamento che rivoluzionerà il motociclismo sportivo!

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Parliamo di un tema che è destinato a cambiare radicalmente le corse.
Un tema molto più importante di tanti altri che nonostante questo, passa in silenzio. Un tema che cambierà l’approccio alle gare dei piloti dei team e degli organizzatori!
Ma soprattutto che farà vedere a noi le gare in modo diverso

Parliamo di comunicazioni radio, che impattano molto di più sullo spettacolo di qualunque soluzione aerodinamica o di qualunque elemento regolamentare riguardante tagli, traiettorie, sanzioni, ecc.
Perché le comunicazioni radio sono una cosa che tutti possono vedere, sentire e almeno in parte capire, sia che si tratti di appassionati competenti, sia che si tratti di semplici spettatori.

Ma chi lo ha detto che è imminente l’arrivo di questo tipo di soluzione spettacolarizzante e soprattutto che è in arrivo a discapito di un’altra soluzione spettacolarizzante esaminata ma poi scartata? Lo ha detto Carmelo Ezpeleta. Vi basta? Carmelo Ezpeleta nell’intervista on Misterhelmet di qualche mese fa (la trovate sotto), ha spiegato come, fra tutti gli elementi di derivazione sportiva automobilistica, il pit stop non sia interessante per DORNA, mentre le comunicazioni radio, invece, lo siano.

Le informazioni che ho a disposizione parlano dell’introduzione in due step.

2025-2026: i piloti inizieranno a ricevere comunicazioni radio dalla race direction. Non è ancora dato capire se potranno rispondere.
2026-27: i piloti potrebbero trovarsi in una situazione simile a quella della formula1, inizialmente con la sola ricezione e poi con la possibilità di rispondere ai messaggi.

Certo qualcosa potrebbe non funzionare perfettamente, qualcosa potrebbe far innervosiire i piloti o farli arrabbiare o magari scatenare qualche polemica per qualche caso di malfunzionamento. E il resto potrebbe mettercelo la componente moto, che è più complicata dell’auto, per certe cose.
Però di fatto è così.
Ed è anche da tanto che ci stanno lavorando, quindi la notizia non solo è vera ma anche imminente.

Qualcuno sottovaluta questa cosa ma è sicuro che cambierà, e di parecchio, il motociclismo sportivo come lo conosciamo, trasdormando la figura del centauro che solitario e isolato combatte contro suoi pari in un esperimento social da denudare anche nei momenti di maggior rischio e concentrazione.
Tutto questo farà andare il motociclismo in una direzione ben precisa: quella che non volevamo e di cui non avevamo bisogno.
Però questo è il progresso e le comunicazioni radio sono l’ultima delle americanate che ne derivano.

 

 

 

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