Sulla vicenda Leopard VS KTM ci siamo già espressi riportando il retroscena e le motivazioni.
E’ sufficiente leggere l’articolo di Misterhelmet per inquadrare il tema.
Nella giornata di oggi, il team Leopard è uscito con un lungo comunicato in cui “sembra” deporre le armi ma in cui spiega bene la situazione.
Alla fine Leopard deve aver percepito che non succederà niente che possa mettere spalle al muro un gigante come KTM, impegnato con Dorna in trattative che parlano di MotoGP, e 4-5 marchi che offrono sicuramente di più di un team privato che lotta da solo per il mondiale Moto3. KTM sarà già riportata alla ragione come numero di moto e questo sarà sufficiente.
E’ qui che allora leopard decide di mettere nero su bianco quanto accaduto e “sbugiardare”, mi sia consentito, tutte le parti in causa, incluse quelle giudicanti che se ne sono lavate le mani quando non si sono voltate dall’altra parte. Il comunicato è un inglese, un po’ pesante da smaltire e sembra fatto apposta per non essere letto. Vi metto la traduzione qui sotto e sintetizzo dicendo che Leopard riporta i fatti evidenziando come l’organizzatore e gli organi giudicanti si siano lavati le mani e si siano tenuti ben lontani dal prendere una decisione. La cosa peggiore. Penso che 3 minuti di tempo possano essere utili a farvi capire come si muovono certe cose nelle battaglie fra grandi e piccoli e come si si decidano i destini i questi ultimi quando in ballo ci sono cose molto più grandi di loro che li rendono, “sacrificabili”.
KTM la passa liscia ma secondo me lo sputtanamento è servito e Leopard ne esce da gigante.
Dichiarazione di Le0pard Racing
Il punto di vista di Leopard Racing dopo la protesta per gli evidenti cambiamenti sulle Moto3
Il 9 agosto 2022 Leopard Racing ha ricevuto i motivi della decisione finale della Corte d’Appello della MotoGP in merito al reclamo presentato da Leopard Racing il 29 maggio 2022. Le circostanze che hanno portato al reclamo sono di seguito riassunte.
Al termine della stagione 2021, il 23 dicembre, un comunicato FIM annunciava che alcuni elementi delle moto Moto3, come il cablaggio completo e i relativi connettori, compresi quelli delle pulsantiere al manubrio, la pompa benzina completa con i suoi regolatore e l’intero sistema di alimentazione (cavi elettrici, tubi e collegamenti), erano diventati parti prestazionali con effetto immediato e di conseguenza non potevano essere modificati dai Team.
Questa decisione ci ha sorpreso perché le parti in questione erano esattamente le parti su cui, con l’approvazione del Direttore Tecnico della MotoGP, Mr. Danny Aldridge, avevamo lavorato per tutto il 2021 al fine di migliorare le prestazioni della nostra moto. Avevamo realizzato un cablaggio più leggero, una pulsantiera semplificata e dedicata che permettesse una migliore ergonomia del gruppo moto-pilota, una pompa benzina e un regolatore di pressione più efficienti nel rispetto del limite di pressione imposto dalle normative vigenti.
Per questo, il giorno dopo aver ricevuto il comunicato, abbiamo consultato il Direttore Tecnico chiedendo spiegazioni, come per il nostro Team, alterare queste modifiche comporterebbe non solo una perdita di prestazioni, ma anche un notevole esborso economico.
Il Direttore Tecnico ha risposto che le modifiche erano state una richiesta di KTM, a cui Honda aveva dato il suo consenso. Ha detto che non avevamo la possibilità di utilizzare le nostre parti sviluppate, poiché la decisione era stata presa nel 2021. Quindi, dal 2022 in poi, i produttori hanno dovuto omologare i componenti originali del 2021 che corrispondevano ai codici inclusi nell’ultimo elenco di parti depositato nel 2021. Inoltre, Honda Racing Corporation ha ricevuto una smentita quando ha chiesto la possibilità di aggiornare le specifiche delle nuove parti ad alte prestazioni. Di conseguenza, abbiamo dovuto affrettarci ad acquistare i componenti originali Honda 2021 e investito notevoli risorse per ridurre la perdita di prestazioni dovuta all’assemblaggio dei componenti originali 2021.
Per tutta la stagione 2022 ci siamo accorti che su tutte le moto KTM e su quelle degli altri marchi dello stesso gruppo industriale, tutte le nuove parti prestazionali (cablaggi, pompa benzina e pulsantiere al manubrio) erano state aggiornate rispetto alle specifiche utilizzate nel 2021. Per riassumere, i nostri rivali avevano aggiornato queste parti di prestazioni menzionate, mentre ci era stato detto che era impossibile farlo. A causa di una violazione così evidente delle regole, e seguendo lo spirito della competizione, la squadra ha deciso che qualcosa doveva essere fatto.
Al Gran Premio di Jerez abbiamo chiesto chiarimenti al Direttore Tecnico che, colto alla sprovvista ed evidentemente ignaro degli aggiornamenti introdotti da KTM nel 2022, ci ha chiesto di non sporgere denuncia e di dargli il tempo di approfondire la questione. Eravamo certi che le nuove parti fossero state utilizzate sperimentalmente da un pilota Ajo solo alla fine della stagione 2021, e per questo motivo non erano in nessuna delle liste delle parti depositate da KTM nel 2021.
Durante la gara del Mugello (due Gran Premi dopo il meeting di Jerez) abbiamo presentato formale protesta contro KTM e gli altri marchi appartenenti allo stesso gruppo industriale.
Dopo la gara, il Collegio dei Commissari Sportivi ha ascoltato le nostre motivazioni e ha ascoltato il Direttore Tecnico. Dopo aver sentito le parti, il Collegio dei Commissari Sportivi ha respinto la nostra protesta informandoci che i nuovi componenti KTM sarebbero stati aggiornati con l’approvazione del Direttore Tecnico, quindi come tali erano stati omologati per il 2022.
Questa risposta ci ha lasciato attoniti e avendo non una, ma numerose e-mail in cui il Direttore Tecnico negava (senza possibilità di equivoco) alla Honda di apportare le stesse modifiche concesse a KTM, abbiamo deciso di presentare ricorso, e siamo stati deferiti al competente Appeal Stewards Panel della FIM. Questo secondo panel ha dichiarato di non avere competenze tecniche sufficienti per decidere in merito e ci ha rinviato alla Corte d’Appello della MotoGP.
Resta un dato di fatto che durante un periodo di “Freeze of Performance” che dura dall’inizio della pandemia, KTM abbia omologato una moto diversa dalla specifica 2021, tanto che tutti con moto del gruppo KTM avevano rinnovato buona parte della loro pezzi di ricambio.
Il 14 luglio, il giorno dopo l’udienza, la Corte d’Appello della MotoGP ci ha comunicato di aver respinto la nostra protesta, e abbiamo preferito attendere il documento contenente le motivazioni del rigetto (ricevuto il 9 agosto) prima di esprimere il nostro parere a i media.
In fondo siamo stati svantaggiati, e riteniamo che la Honda avrebbe potuto anche aggiornare le nuove parti prestazionali, se il Direttore Tecnico non si fosse espresso nella direzione opposta.
Ciò premesso, la Corte d’Appello ha replicato che c’erano state “incomprensioni” nelle comunicazioni tra il Direttore Tecnico, Honda, e Leopard in merito all’interpretazione delle novità normative introdotte nel 2022.
La Corte d’Appello considera le e-mail e gli altri elementi di prova rilevanti come mere “conversazioni tra privati” prive di qualsiasi valore giuridico, sminuendo di fatto il ruolo cardine del Direttore Tecnico e lasciando la Moto3 nelle sole mani di un regolamento ambiguo che presta a innumerevoli interpretazioni. Ciò ha creato un precedente storico in contrasto con quanto espresso dalla normativa vigente nella definizione di tali materie tecniche, ma anche nella lunga tradizione del nostro sport (e, più in generale, del motorsport).
Pertanto, il Direttore Tecnico ha affermato di aver autorizzato questi aggiornamenti e che né Leopard né HRC capivano di poterlo fare, inoltre è stata controproducente l’attenzione nostra e della Honda nel discutere preventivamente con il Direttore Tecnico eventuali modifiche apportate alle moto, mentre il parere di il Direttore Tecnico non è apparentemente vincolante e può essere rivisto secondo necessità.
Tuttavia, permangono diversi dubbi e domande senza risposta, mentre è un dato di fatto che non tutti i team e le case costruttrici hanno ricevuto dal Direttore Tecnico della MotoGP le stesse indicazioni per quanto riguarda le modifiche al regolamento tecnico per la stagione 2022. Infatti, come risulta dai relativi atti depositati davanti alla Corte d’Appello della MotoGP, il nostro Team e Honda Racing Corporation è stato impedito dal Direttore Tecnico della MotoGP di realizzare parimenti le parti sviluppate, mentre le controparti erano espressamente autorizzate a farlo.
Inoltre, non seguiamo la Corte d’Appello della MotoGP quando stabilisce che le nuove parti prestazionali devono rimanere congelate a partire dalla stagione 2022. Infatti, alla domanda del nostro Team quali specifiche dei nuovi pezzi prestazionali dovessero essere omologate dai costruttori, il Direttore Tecnico ha risposto che i costruttori avrebbero dovuto prendere come riferimento per tale omologazione la specifica 2021, e questo perché la norma di riferimento era stata concordato a fine anno 2021.
Infine, dai documenti presentati dalle case costruttrici, è emerso abbastanza chiaramente che KTM, GasGas e Husqvarna non avevano presentato la loro Lista Ricambi, necessaria per l’approvazione delle sue Parti Performance per la stagione 2022, entro il termine previsto dal regolamento, pur senza chiedere e/o ottenere una deroga o una proroga del termine. Nonostante ciò sia stato debitamente sollevato e ampiamente discusso in udienza, la decisione della Corte d’Appello della MotoGP, sorprendentemente, non prende posizione in merito, nemmeno accennandola nella decisione finale.
Lasciamo quindi al buon senso di chi legge il nostro comunicato l’interpretazione degli eventi e il giudizio sui soggetti coinvolti. Siamo tornati a lavorare per continuare a migliorare le nostre prestazioni, e ne è stata prova l’ultima vittoria a Silverstone e le continue lotte per il podio. Allo stesso modo, speriamo solo che in futuro nessun malinteso, o comunque si voglia definirlo, possa influenzare il risultato sportivo di un campionato emozionante come quello della Moto3.
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