E se il talento vincente di Luca Marini fosse non avere talento?

La mia opinione in merito ai rookie Ducati in MotoGP, l’ho già espressa e la ribadisco anche oggi, sabato di Portimao, in cui Bastianini fa una fatica bestia e Martin si è appena ridotto unfit causa fratture multiple per aver esagerato.
E la mia opinione è questa: Marini non può essere comparato a Bastianini e Martin, né dal punto di vista del talento, né del percorso o dei risultati. I tre non sono sullo stesso piano, nemmeno un po’.
Eppure un talento grosso ce l’ha, e non è solo quello di essere uno dei piloti più raccomandati del Motomondiale.
Sì perché a nessuno è mai stato mai dato un lasso di tempo così prolungato per trovare risultati e capacità, già a partire dalla moto2.
Di campioni bruciati anzitempo ce ne sono stati tanti, Rabat uno fra tutti… e a nessuno è stato consentito di prendersi tutto questo tempo per capire come si fanno le cose, volta per volta, anno per anno, anche senza portare a casa nulla.
Ma prima di dire che Marini ha solo questo talento qui, bisogna fare qualche analisi.
La verità è che Marini, proprio dal suo NON TALENTO, ha tirato fuori il suo punto di forza.
Con un’intelligenza analitica tale da non sembrare nemmeno un pilota, ed una costanza che non ha guardato in faccia a nessun tipo di fallimento, Marini si è applicato ed ha martellato. incessantemente e senza soluzione di continuità fino a mettersi alla pari con gli altri.
Certo, gli è stata aperta una finestra temporale gigantesta, per provarci, ma la riuscita non era scontata.

La stampa “amica” e intimorita dal blasone famigliare lo elogia e lo difende a 360°. Un altro alleggerimento in più. Gli sponsor sono di casa e il team è di famiglia. L’organizzazione gira intorno a lui e non lo discute mai… e questo, in un motociclismo frettoloso è un bene impagabile. Però lui c’è. E fa i suoi passetti.
Esiste la possibilità che la consapevolezza di non essere forte, lo renda paradossalmente tale, a volte anche più di altri.
Quando altri si arrovellano per non riuscire a fare cose che il loro talento dovrebbe loro garantire, Marini cammina tranquillo.
Dove altri rischiano di perdere una sella, Marini ha la sua col nome inciso al laser.
Se gli altri devono stringere i tempi, Luca li può far scorrere aspettando le occasioni in cui dire la sua e marcare il punto.
Ma anche questa gestione delle circostanze, è una dote.
Quando hai talento ma anche costanza, pazienza e chance, sei un campione vero.
Ma quando ti manca uno di questi ingredienti, forse quello a cui puoi rinunciare, se sei tranquillo con tutto il resto, è proprio il talento puro, elemento che spesso diventa un arma a doppio taglio.

Il tempo ci dirà se avrà ragione il talento puro e impaziente di Martin, il talento “semiragionato” di Bastianini… o la costanza meticolosa e la tranquillità sportiva di Luca Marini.

 



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