La notizia è di quelle facili da riportare:
Il trend che vede aumentare, anno dopo anno, l’impegno in Moto2 delle case coinvolte anche in MotoGP è destinato a crescere.
Dopo MV, KTM e dal prossimo anno, anche Yamaha, impegnate nella classe cadetta con Moto2 che hanno un motore ovviamente Triumph e un telaio proprio o comunque derivato da qualcosa già in griglia (Kalex, principalmente), ecco arrivare altri big.
Ducati, ma soprattutto Suzuki, questi i rumors, sarebbero pronti ad entrare in Moto2 a partire dal 2023 ma visto il tipo di impegno qualcuno potrebbe fare anche prima..
Suzuki, nello specifico, sarebbe già molto avanti nelle trattative, avendo un canale aperto con il team Aspar per completare l’operazione anche se Aspar sembrerebbe aver già chiuso con Gas Gas.
Il grande cambiamento, che potrebbe aver luogo addirittura a partire dal 2023, è in realtà un cambiamento piccolo.
Non si tratta di progettare nuove moto o di far entrare realmente delle case in un campionato che non hanno mai corso, ma solo di allargare la griglia o, addirittura, nel caso si ritenga che il numero di moto attualmente schiarate sia sufficiente, iniettare un paio di brand in team già esistenti.
Una volta chiarito il rumor, è il momento di capire il perché di tutto questo. Ovvero a cosa può servire esattamente, chiamare Ducati o Suzuki delle Kalex motorizzate Triumph.
La prima ragione è legata al mercato. Per una casa è molto più semplice e meno costoso mettere su un team (o addirittura chiamare col suo nome uno già esistente), che pagare a suon di milioni per avere piloti già sotto contratto con altre squadre come KTM o Yamaha, che invece hanno i loro top rider su un binario sin dalle classi junior. KTM, Team Asia, insegnano che ormai i rider si mettono sotto contratto subito e la cosa è dimostrata dal fatto che KTM ha i migliori rookies disponibili in automatico per l’anno prossimo, tanto da non sapere dove metterli.
La seconda ragione è legata al Brand.
Del pubblico attuale, solo una ridotta percentuale è consapevole del fatto che una classe che fa fatica ad ottenere un’attenzione mainstream, schieri moto con motore Triumph e telaio Kalex o Boscoscuro che sia.
Le moto vengono chiamate con il nome del team che comunicano, o dello sponsor. La stampa di rincoglioniti, fa il resto. Addormentata sui macrotemi finanziari e politici e occupata com’è solo a rastrellare click con dichiarazioni distorte, fattoidi, desideri e speranze del beniamino di turno, non passerebbe certo le giornate a ripetere che le Ducati Moto2 non sono veramente delle Ducati, come del resto non accade attualmente nemmeno per le MV o per le KTM.
La stampa, ed è ormai conclamato, anche in caso di siti cosiddetti specializzati, è interessata solo al mass clicking e quest’ultimo non si consegue di certo con quelli che per casalinghe e ragazzini sono tecnicismi.
Già c’è da sopravvivere al ritiro di Valentino, figuriamoci se si va tanto per il sottile con dettagli scaccia click.
E Dorna è contenta di fare la brutta copia della F1, quindi basterebbe già questo per far tornare tutto.
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