Per l’ennesima volta ho messo in evidenza l’ennesimo contenuto che SECONDO ME è clickbait, ovvero acchiappaclick. A qualcuno non è stato bene e sono stato attaccato sulla mia pagina. E’ il momento di dare qualche spiegazione e qualche dimostrazione
E’ il caso di parlare dell’attacco da me ricevuto da parte dei clickbaiter, che è come la vendetta dei Sith, però fa ridere.
Non so se sapete ma oltre a news, opinioni e anticipazioni combatto una guerra persa contro il clickbait e le fake news. A qualcuno fra quelli che menziono ha dato un po’ fastidio ed è venuto a battere i piedini sulla mia pagina. Prima però parliamo di cos’è il clickbait.
Dice wikipedia, non io, a questo link: https://it.wikipedia.org/wiki/Clickbait
“Acchiappaclic (o clickbait in inglese) è un termine che indica un contenuto web la cui principale funzione è di attirare il maggior numero possibile di internauti, per generare rendite pubblicitarie online.
Generalmente il clickbait si avvale di titoli accattivanti e sensazionalisti che incitano l’utente a cliccare, facendo leva sull’aspetto emozionale di chi vi accede. Il suo obiettivo è quello di attirare chi apre questi link per incoraggiarli a condividerne il contenuto per aumentarne la diffusione, tramite condivisione sui vari social network, aumentandone quindi in maniera esponenziale i proventi pubblicitari.
È frequente da parte di molti siti fare pseudo-informazione narrando taluni fatti in maniera strumentale, distorcendone la realtà; a contrastare questo fenomeno vi sono siti di debunking dove ciò che è riportato in questi link viene smentito, evidenziandone la mancanza di fonti informative affidabili.”
Sia chiaro: io non contesto l’obiettivo di ottenere click. Chiunque produca un contenuto lo fa per farsi visualizzare, anche io. Contesto però quello a cui è disposto ognuno di noi, per farsi leggere.
Posso cercare di fare un titolo più interessante ma, se la notizia non c’è, non posso inventarla, arricchirla, sensazionalizzarla per un tornaconto, altrimenti non sono onesto. Non sono onesto se al titolo non corrisponde un contenuto reale o se il contenuto è fuorviante o addirittura, come vedremo, mancante.
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Torniamo a noi: sulla mia pagina evidenzio spesso i titoli clickbait come mi vengono proposti su google o come li vedo sui canali social. Nella maggior parte dei casi siete voi stessi a segnalarmeli. Ve ne metto qualcuno.
Solitamente non c’è reazione da parte di chi li produce ma in questo caso è andata diversamente.
Il signor Antonio Russo, direttore del sito TUTTOMOTORIWEB, i cui post spesso evidenzio, è venuto a protestare piccato per avere io criticato il suo sito. Nello specifico questo post su Bagnaia che secondo Tuttomotoriweb, VUOLE un record la cui esistenza hanno però scoperto a tuttomotoriweb, ovvero quello di essere il terzo pilota a bissare il titolo per due anni consecutivi. Come fa Bagnaia a volere un record di cui non sa l’esistenza fra l’altro eguagliandolo e non battendolo? E come fa a entrare nella storia ancora prima che inizi il campionato? Mistero.
Faccio presente che io non ho mai scritto niente sui canali di TUTTOMOTORIWEB che il sig Antonio Russo dirige perché sono bannato preventivamente. Sono stato bannato ancora prima di andarci a scrivere per il solo fatto di menzionare la sua testata nei miei. A me non importa. Ma al sig. Antonio Russo, direttore di Tuttomotoriweb, evidentemente non basta ed è venuto a protestare nella mia pagina.
In merito a questo titolo su Bagnaia, a cui veniva attribuita la volontà di superare un record di cui nessuno si è accorto, ed in seguito alla mia segnalazione, il sig Antonio Russo è venuto a scrivere un minisfogo in cui c’è un tentativo di spiegazione. Ve lo metto qui.
Ovviamente criticatissimo il sig Russo ha continuando a rispondere utilizzando i 12 anni di storia di Tuttomotoriweb, i 50 milioni di pagine viste l’anno e i 750mila utenti facebook, come garanzia di qualità informativa.
Alla fine sono chiaramente io quello invidioso, quello che ha tempo da perdere criticando una persona che invece carica di responsabilità manda avanti una redazione illustrissima che fa giornalismo di altissima qualità, come quando le notizie vengono rilanciate ad un anno di distanza facendole apparire come nuove. A quale scopo se non il clickbait, nessuno lo sa. Per il sig Russo è normale. A posto così.
Vorrei però farvi vedere qualcuno di questi brillantissimi contenuti che secondo me sono clickbait mentre secondo il signor Antonio Russo, direttore di tuttomotoriweb, sono invece giornalismo seguitissimo e normalissimo. Giudicate voi.
Marquez alla dakar fa un annuncio importante. Che non ci va. Non ha mai pensato di andarci, non è mai stato previsto che ci andasse e non è il suo sport.
Miller cambia sport? Non è vero, si allena semplicemente nel motocross. Come milioni di piloti.
Il sogno di Ciabatti e l’incubo degli avversari? Clicchi il pezzo e non c’è nessun sogno. Io non lo vedo a meno che non sia vincere.
Dove vive Marc Marquez? Rimarrete stupiti: vive a Madrid. Da un anno e mezzo.
Non è che vive su una palafitta a rapa nui. RIMARRETE STUPITI!!!!
Bautista pronto ad una rivoluzione? Chiede l’aiuto dei fan.
La rivoluzione è se adottare il n1 oppure no. Rivoluzione!
STUPITI, SOGNO, RIVOLUZIONE, SHOCK. Ricordate il sensazionalismo dei termini a scopi emozionali. Questi sono i pezzi che trovo nella homepage ma potrei continuare per ore. Né voi né io abbiamo tempo libero, contrariamente a quello che dice Antonio Russo.
Non voglio rinunciare però all’articolo principe, la vera chicca: Quanto costa un treno di gomme in MotoGP: rimarrete a bocca aperta! Non è un costo normale. E’ un costo da Bocca aperta. Tipo come quando vai dal dentista e ti dice “Apri grande”.
Ma quanto costerà mai UN TRENO DI GOMME.
Eccolo qui. Me l’ha segnalato un team manager che mi ha detto che era curioso anche lui, perché non lo sapeva. EBBENE QUESTA INFORMAZIONE NEL PEZZO NON C’E’. IL COSTO DI UN TRENO DI GOMME NON C’E’. Non è clickbait, questo, caro Antonio Russo direttore di Tuttomotoriweb? Come lo chiamiamo?
E ora parliamo di come sono scritti questi articoli.
Per una notizia che potrebbe essere condensata in 5 RIGHE, i pezzi hanno tutti una media di 5-6000 caratteri e partono ogni volta dalla notte dei tempi.
Sono i parametri per andare nel range della monetizzazione di google e apparire su google discover, l’ideale per far comparire banner, popup, interstitial, aggiornamenti di pagina, ovvero tutti gli strumenti PER FAR SOLDI TIPICI del clickbait, incluso il tempo minimo di navigazione necessario per rientrare nei parametri.
Poi, in separata sede, possiamo parlare di come vengono non scritti ma “generati” questi articoli, che hanno SEMPRE GLI STESSI MODULI.
Per me non ci sono problemi. Se il sig Antonio Russo vuole gestire un sito acchiappaclick, affari suoi. Però io ho il diritto di rilevarlo tutte le volte che lo riscontro. SI CHIAMA DIRITTO DI CRONACA. E ho anche diritto ai analizzare la veridicità dei contenuti, la presenza o meno degli stessi, la discordanza col titolo, e la corrispondenza delle date a cui si riferiscono i fatti rispetto alla pubblicazione e la modalità in cui questi contenuti vengono proposti. E di fare tutte le altre valutazioni che ritengo opportune. Si chiama giornalismo questo. Anche se non piace al sig Antonio Russo direttore di Tuttomotoriweb con 50 miliohi di utenti annui e 750mila utenti social, perché non genera abbastanza soldi.
A proposito. Se questi utenti di cui parla il sig Antonio Russo sono come gli articoli che scrive sul suo sito, sono le persone più diverse da quelle con cui voglio avere a che fare io, incluso lui. Sono in una galassia lontana lontana. Mi tengo i miei 100 volte.
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