Bastianini vince a Sepang dopo una stagione totalmente buia. Dietro di lui Alex Marquez, Bagnaia, Martin, Quartararo, Bezzecchi, Morbidelli, Miller, Di Giannantonio, Marini. Adesso Bagnaia ha l’aiuto che gli serviva e fino ad oggi non aveva mai avuto!
Dopo le prove generali del sabato in cui Bastianini grazia pietosamente Bagnaia e rinuncia anche a qualcosa in più, la domenica è la coronazione della festa con le due Ducati factory che vanno benissimo (anche se Bagnaia gioca con la pressione pneumatici e riceve un warning che lo porta in parità con Martin anche su questo) e le clienti che vanno a tratti anche meglio, dato che Alex Marquez, dopo aver vinto la sprint, il giorno dopo è competitivo anche per la vittoria della gara “vera”. È chiaro che ci sono “sospetti” per l’improvvisa competitività di Bastianini che lo rende in grado di andare in soccorso a Bagnaia proprio negli ultimi round di un match molto equilibrato con Martin, ma è anche evidente che una MotoGP che vive di decimi consente a chi ritorna in forma di tornare anche davanti, per quanto surreale a volte possa sembrare. Ma Bastianini a Sepang è sempre andato forte e quindi è quasi logico accettare che una sua ripresa riparta da qui.
Chi non manca mai all’appello è Martin che però esce leggermente ridimensionato da un w.e. in cui è costretto ad accorgersi che il suo avversario diretto adesso ha anche un gregario funzionante. Se Bastianini si fosse ripreso prima effettivamente non ci sarebbe stata partita.
La gara offre altri spunti interessanti. Riguardano le Yamaha che funzionano come alcune Ducati (e anche meglio) sia per Quartararo che per Morbidelli, mentre Miller è la KTM funzionante di turno (eh sì perché pare ne possa andar bene solo una alla volta).
Cosa dire del resto? Che non esiste. perché veramente la MotoGP sta diventando una faccenda motociclistica per pochi (e solo per chi ha una certa moto) oltre che una faccenda motociclistica a sè. Lo sa bene Bautista che da cavallo momentaneo di ritorno ha assaggiato sulla sua pelle quanto le cose siano cambiate. Non è una questione di capacità ma di “specificità” di uno sport che sta prendendo una strada decisamente diversa, giusto o meno è un discorso a parte.
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