Bautista, Razgatliotglu, Rinaldi, Rea, Bassani, Lecuona, Oettl, Vierge, Gardner, Gerloff sono i top ten di Gara2 ad Aragon. Bautista vince di forza fisica e superiorità tecnica, passando all’esterno per zittire la stampa tifosa!
Bautista, Razgatliotglu, Rinaldi, Rea, Bassani, Lecuona, Oettl, Vierge, Gardner, Gerloff. E nei dieci si sarebbero potuti essere tranquillamente anche Locatelli e Petrucci, il primo dei quali sul podio per la super gara fino a pochi giri dal termine. I due, però, hanno rotto il motore e quindi niente gloria italiana a parte Rinaldi (un’altra super gara da parte sua) e Bassani, finalmente a punto e a super punti come meriterebbe sempre.
La gara, però, la vince Bautista e la vince di forza fisica e superiorità tecnica. Con lui e solo con lui, la Ducati è imbattibile.
I due sorpassi chiave, quello con Razgatlioglu a Rea e quello a Razgatlioglu per prendere la leadership della corsa, Alvaro li fa in curva per poi martellare una serie di giri fantastici che lo fanno diventare un fantasma in fuga di quelli che non puoi prendere mai.
Gli altri son tutti bravi ma nessuno è come lo spagnolo.
Rinaldi approfitta della rottura di un Locatelli che stava ridimensionando il suo capitano, Rea spreme la verdona più che può, lui sì in un’inferiorità tecnica che però un po’ compensa un decennio di situazione contraria.
Per quanto riguarda il contorno, ok le Honda, decenti le BMW, con Redding che non solo dovrebbe essere retrocesso in Bonovo, ma per il quale Bonovo è forse persino troppo.
La sintesi è che Bautista è l’unico artefice del proprio destino. Sta a lui decidere se sbagliare e quanto.
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