A’ stato Gigi! Ecco cosa farà adesso!

Il megasuccesso di Ducati in MotoGP e Superbike, sul mercato e in pista ha tanti nomi ma il primo è il più corto di tutti. Insomma, per dirlo come nei peggiori bar: “A’ stato Gigi!


Misterhelmet Shop

 


Vi faccio un elenco:
Campionato mondiale piloti MotoGP con Bagnaia
Mondiale Costruttori MotoGP e Mondiale Team MotoGP
Best Independent Rider MotoGP Bastianini
Best Rookie MotoGP Bezzecchi

Passando alla SBK
Mondiale piloti Superbike: Bautista
Mondiale Costruttori Superbike
Best Independent Rider Superbike: Bassani
Per non parlare delle vittorie ai mondiali come independent team… e così via.

C’è poi da considerare che il Mondiale Supersport è stato viziato da un regolamento assurdo altrimenti le cose sarebbero potute andare diversamente. Magari il titolo piloti no, ma quello costruttori…

Poi aggiungiamo il titolo Piloti Motoamerica Supersport con Josh Herrin, unica Ducati in pista.
E c’è da considerare una mancata vittoria al Motoamerica Superbike per pochi punti con un Petrucci al debutto con un’unica moto in pista e nemmeno seguita al meglio. Poi  i campionati nazionali non li conto, perché non sono capace e poi non ne usciremmo più.
La verità è che voi potete anche pensare che tutto questo sia merito solo dei piloti, delle squadre, etc, ma questo è merito soprattutto delle moto e di un progetto strutturato che va avanti da anni.
E le moto sono merito di chi le guida ma soprattutto di chi le moto le fa e le fa fare… e poi le vende.
E non parlo di concessionari ma di chi le vende in pista a quelli che poi le fanno vendere.

Ducati è stata da sempre la scelta migliore per chi voleva correre ad alti livelli senza avere una moto ufficiale ma a tutto c’è sempre stato un limite nella disponibilità.
Ma io vi dico che è stato Gigi!
Dall’Igna ha portato a livelli esagerati quello che in Aprilia aveva solo iniziato a fare ma che non aveva potuto completare per limiti strutturali dell’azienda che aveva un reparto racing più piccolo.
Ovvero creare le condizioni perché questa politica fosse possibile, quindi allo stesso tempo vincente e diffusa. Una prassi, insomma.

E inoltre è sempre sempre riuscito a fare quello che ha voluto, con la sfacciataggine, si fa per dire, di dichiararlo prima. Come se il fatto che non fosse un segreto non costituisse un problema.

Considerate una cosa: le moto vincenti si vendono più facilmente ai clienti racing.
Ma le moto con tanti clienti racing diventano vincenti perché portano dati, conoscenza, skills, experience. E diventano un modo di correre, un way of racing.

E’ un circolo vizioso. Non solo il prodotto vincente si diffonde, ma il prodotto diffuso, alla fine, in un modo o nell’altro, vince.
Alla lunga, vince.

Poi è chiaro che non si vince sempre e soprattutto non si vince subito ma se c’è un progetto specifico e una attenzione specifica, alla fine si ottiene il risultato.

Ducati ha un progetto funzionante in Superbike che adesso è anche vincente.

Come in Superbike da sempre, anche in MotoGP Ducati è diventata vincente già prima di vincere, perché le sue moto sono da tempo la scellta migliore e da tempo le corse sono pagate abbondantemente dai clienti che sono così vincenti, vedi Bastianini, da rivaleggiare addirittura con il team factory che per fortuna ha vinto a sua volta, finalmente non solo le gare e il campionato costruttori ma quello piloti. Non c’è pubblicità migliore.Vincere il camionato piloti era importante ma Ducati aveva già vinto.

Le corse costano sempre meno a Ducati. Un caso unico. Anzi no. Un caso tedesco ma abbastanza raro nelle moto.

Ma la cosa bella di Dall’igna, è che più di tutti ha portato il racing a far vendere le moto di serie.
Ducati ha sempre fatto così ma adesso non sono le vendite a sostenere le corse, bensì il contrario. E lo faranno soprattutto in futuro. Volete sapere come?

Con il mondiale Moto E, in cui Ducati ha il monopolio. Ne verranno fuori le moto elettriche più credibili e più appetibili di sempre, da vendere anche agli smanettoni più ostinati perché saranno le uniche moto elettriche che fanno un mondiale. Anche chi non ha mai dato attenzione ad una moto elettrica, lo farà solo per il fatto che c’è scritto Ducati sopra. E Ducati si farà pagare da Dorna quello che Energica non è mai riuscita a farsi pagare. Ovvero la credibilità. L’azienda che ha vinto tutto in MotoGP e Superbike, adesso fa le moto elettriche. Non Energica, che non la conosceva nessuno e non aveva una track credibility motociclistica, ma Ducati, la Ferrari delle moto. Quale moto comprereste, voi?

Tutto merito di Gigi. Poi chiaramente ci sono anche degli aspetti negativi o delle critiche, tipo quelle che vedono molta conoscenza volata a Bologna e molto stile lasciato a Noale in Aprilia, oppure alcune voci che vorrebbero Dall’Igna come facciata mentre molti progetti sono gestiti da altri, tipo la Superbike il cui responsabile è di fatto Zambenedetti, ma quello che conta è che Dall’igna abbia le doti del capo e sappia quindi delegare, e scegliere oltre a saper tirare fuori il meglio da ciascun collaboratore, qualcuno dice con modi anche n po’ hard, ma non importa. L’importante che funzioni. E accidenti se funziona.

La fortuna di Ducati è quella di avere gli uomini giusti nei posti giusti anche se a volte il voler fare troppo ha ritardato le cose.

Così come le ha rovinate il far pesare a uomini e mezzi chi comanda in modo un po’ troppo ruvido.
E’ un esempio la dichiarazione su Bautista. Mentre nel caso di Bagnaia si sono visti tutti gli aiuti di squadra che Ducati gli ha dato, nel caso di Bautista non è stato così. e la dichiarazione di dall’Igna smonta un titolo storico ottenuto dall’unico che ci era andato vicino e gliene si fa anche una colpa il non averlo vinto prima.

“Ho capito fin da subito che sarebbe stata un’annata diversa rispetto alla 2019. Alvaro era veloce come tre anni fa, ma questa volta si è rivelato molto più focalizzato e concentrato, evitando ogni minimo errore. Questo mix di cose mi ha permesso di capire che il 2022 sarebbe stato l’anno giusto per il Mondiale.”

Eppure nel 2019 Bautista era stato molto più forte dei suoi avversari, soprattutto all’inizio.

Vabé. Insomma Ducati è Gigicentrica, quando ci sono anche altri figure a meritare molto.
Ma è una dote anche questa, quella di prendersi sulla schiena tutta la baracca, nel bene e nel male.

E adesso vi dirò cosa ha in mente Gigi e quali saranno i prossimi risultati che cambieranno la storia del motociclismo racing.

L’idea n1 sarebbe quella di fare una moto3 ma questo forse non succederà perché ci sarebbe uno scontro diretto con KTM. E non è il momento.
Anche perché qualcuno dice che potrebbe essere la sua prossima destinazione.

Quindi quello che Gigi si accontenterà di fare, fra virgolette, secondo me, sarà di cambiare il futuro della classe regina. Una cosetta da poco.
Chiederà di introdurre e ottenere in gara la moto ibrida e questo sarà ottenuto attraverso l’accettazione di un’idea di Honda: i biocarburanti fatti insieme a Repsol.
Le due cose insieme, saranno il futuro.

Gigi Dall’Igna, come sempre, ci riuscirà.

Articoli consigliati

No comment yet, add your voice below!


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *