
Dopo due soli week end di gara, c’è chi dice che il vincitore del Mondiale MotoGP è già deciso, c’è chi accusa Bagnaia e lo dà per sconfitto e chi addirittura grida al complotto.
La verità è che niente è ancora deciso. Bagnaia si può riprendere, Marquez può sbagliare e non ci sono né problemi tecnici né complotti.
C’è però un grosso problema culturale e delle ragioni precise per le quali qualcuno si meraviglia di un Bagnaia che non ha vinto mentre qualcun altro è stupito per i risultati dei suoi avversari. E c’è una spiegazione anche per i complotti.
Ecco le ragioni precise delle reazioni attuali di esperti, stampa e tifosi. Ed ecco il più grosso pericolo per Bagnaia che sembrerebbe aver già fatto IL SALTO DELLO SQUALO.
Di quale salto e quale squalo parliamo, lo spieghiamo nel video e nell’articolo.
Non si parla d’altro che del confronto Marquez vs Bagnaia, dell’inizio fulminante del primo e “zoppicante” del secondo. Da una parte i complottisti, dall’altra i teloavevodettisti e i sapevisti.
I complottisti sono quelli che mi fanno più paura perché sono più avanti con le argomentazioni e se dopo due gare siamo messi così, non voglio immaginare cosa succederà se Marquez continuerà a dominare.
Però i complottisti, sono sconfitti in partenza. Se le cose continueranno così, dovranno inventarsi veramente delle cose stratosferiche. E se invece cambieranno, sarà definitivamente messa a nudo la loro inconsistenza.
Questo articolo con video offre una spiegazione scientifica della situazione.
Ma come Misterhelmet tu sai tutto come al solito etc?
Ho aspettato a leggere le varie argomentazioni e mi sono guardato i risultati degli ultimi anni, prima di tirare fuori il pezzo.
Ve lo dimostro: leggete l’articolo per capire a cosa si riferisce la storia del salto dello squalo
E’ una questione di realtà che supera le aspettative (e le illusioni)
L’inizio del mondiale MotoGP 2025 ha colto di sorpresa molti, ma non chi ha sempre analizzato i fatti andando oltre il tifo, le narrazioni preconfezionate dal tornaconto e dalla ricerca di un erede e i preconcetti alimentati negli anni. Una cosa che continua anche ai giorni nostri, come vedete da questo articolo
Pecco Bagnaia, due volte campione del mondo MotoGP, esce per qualcuno, da quattro gare – due Sprint e due Long Race – con un bilancio preoccupante: nessuna vittoria e nessun secondo posto. Argentina e Thailandia, tracciato quest’ultimo dove dominava, oggi lo vedono arrancare.
Ma non è un problema tecnico. È un problema culturale.
E a dirla tutta i risultati di Bagnaia non sono nemmeno così scadenti perché sul podio ci è comunque salito e, anzi, è stato uno dei suoi inizi migliori degli ultimi anni. Lui è migliorato ma prende 6 secondi a gara. Qual è il problema? Ve lo dico io. Che prima lo hanno pompato e adess lo scaricano, cosa che ho già segnalato in diverse occasioni.
1. La sopravvalutazione strutturale di Bagnaia
Per anni Bagnaia ha corso con la miglior Ducati ufficiale, quella che arrivava prima alle evoluzioni, quella attorno a cui si sviluppava tutto. Gli altri, anche se su Ducati, non erano sullo stesso piano tecnico, anche se ci raccontavano diversamente. E se lo erano, non avevano comunque “l’attenzione” ufficiale.
Eppure, Bagnaia non è mai stato imbattibile: ha vinto dei titoli, certo, ma ne ha anche persi. E, a differenza di ciò che molti vogliono credere, non ha mai combattuto ad armi veramente pari. Oggi, che le Ducati satellite sono finalmente più vicine alla sua ufficiale, le sue prestazioni si sono normalizzate. Sono scadenti? No. Sono normalmente buone.
2. Le aspettative irreali sul campione imbattibile
Il secondo grande errore è stato costruire attorno a Bagnaia l’aura dell’imbattibilità, come se fosse immune al confronto. Ogni volta che perdeva, il motivo era altro: gomme, complotti, strategie avversarie, pressioni, incidenti. Mai una vera ammissione di inferiorità sportiva, anche momentanea.
Un po’ è lui con il suo carattere, un po’ è stata la necessità mediatica di dare valore mitizzante alle sue vittorie e giustificare le sue sconfitte come non fossero causa sua. E lui, già predisposto, ci ha voluto credere.
PER DARVI UN’IDEA DI TUTTO NEL VIDEO, OLTRE ALLE IMMAGINI CON GLI ARTICOLI MENZIONATI TROVERETE, NEL FINALE, LA SIGLA CON TUTTE LE SCUSE USATE PER DIFENDERE BAGNAIA OLTRE A QUELLE USATE DA LUI STESSO
Questo ha reso la narrazione distorta e ha contribuito a creare uno scollamento tra ciò che Bagnaia è veramente – un pilota fortissimo – e ciò che si voleva che fosse – un marziano imbattibile, erede di qualcuno che sappiamo.
3. La sottovalutazione di Marc Marquez
La terza illusione riguarda Marc Marquez. Considerato da molti “finito” dopo gli infortuni, era stato liquidato come un pilota del passato, sviluppatore incapace, che addirittura era la causa dell’involuzione di Honda, da lui addirittura abbandonata e lasciata nei guai. In aggiunta l’aura di antipatia, scorrettezza, e pericolosità ereditate dalle faccende del 2015.
Invece, con una Ducati 2023 di Gresini, inferiore alla 2024 di Bagnaia, è stato l’unico capace di compiere vere imprese.
L’errore è stato doppio: sottovalutare il suo lavoro nel 2024 facendosi l’idea che fra la GP23 e la GP24 non ci fossero differenze e non vedere cosa con quella moto ci facevano gli altri. Ossia molto poco.
Marc Marquez ha chiuso terzo, ha battuto Bastianini e Morbidelli sulla GP24 e tutte le GP23, nessuna delle quali ha vinto.
L’errore di valutazione è stato grave, perché Marquez non ha mai smesso di essere un talento unico, e ora che è guarito e ha anche una moto competitiva, è tornato a fare paura.
Oltre a questo abbiamo sempre assistito ad una sottovalutazione umana di Marquez. E’ antipatico, negativo, divide il box.
E invece risulta tutto il contrario e a nulla è servita la campagna mediatica di Valentino Rossi che in inverno SI è fatto intervistare apposta da un suo dipendente Migno, ed è sceso in campo cercando di togliere valore al suo ingaggio da parte di Ducati.
4. La sottovalutazione di Alex Marquez e della competitività Ducati
Alex Marquez è sempre stato trattato da “fratello di”, come un ripiego. Ma quest’anno, con una Ducati 2024 sotto al sedere, ha dimostrato di saperla sfruttare alla grande, mettendo in difficoltà Bagnaia. Il fatto è che oggi molti piloti hanno a disposizione moto simili, quasi identiche, alla sua.
Questo ha tolto a Bagnaia il vantaggio tecnico e ha messo a nudo le differenze di talento e adattamento.
Bagnaia che come ha detto “non corre certo per fare quarto”, però poi si contraddice dicendo che meglio di quarto non poteva fare (slide quarto) deve stare attento a non collezionare anche quinti, sesti e settimi posti perché Morbidelli e Di Giannantonio, non stanno certo lì a guardare. E uno dei due lo ha già battuto proprio in Argentina.
5. Il campione ma non il fenomeno
Pecco Bagnaia è un campione. Chi lo nega è cretino, ma non è un fenomeno assoluto. In un contesto in cui molti piloti forti hanno una moto simile alla sua, le sue vittorie non sono più garantite. E il problema è questo. Possono arrivare ma non ci sono garanzie.
Fino ad oggi vincere è stato considerato un atto dovuto. Modo sbagliato da sempre di vedere le cose.
Non è mai stato un atto dovuto, perché se è vero che ha vinto due mondiali, è altrettanto vero che è stato battuto lo scorso anno proprio da Jorge Martin, con una moto uguale alla sua dopo che Martin ha aggiustato il tiro rispetto alla stagione precedente, e anche da Quartararo. Oltre a questo, le sue vittorie non sono mai state frutto di strapotere ma sempre abbastanza faticose, vedi proprio quella contro Quartararo, aiutato lui da tante Ducati che facevano gioco di squadra contro uno che aveva una moto inferiore. Tanto che io avevo fatto questa vignetta.
Oggi, con una Ducati 2024.5 ufficiale, sviluppata da lui ultimamente e attorno a lui negli ultimi anni, non è riuscito a vincere ed in un caso ha mancato anche il podio. E non è certo per sabotaggi.
6. Fine dei complotti, inizio della realtà
L’idea che Ducati possa sabotare un suo pilota, per di più nei primi 2 weekend di 22 è semplicemente assurda.
La realtà è che oggi la competitività interna è aumentata, e Bagnaia non è più il riferimento unico e intoccabile. Lo hanno detto chiaramente sia Gigi Dall’Igna che Davide Tardozzi: nessun problema tecnico, nessuna scusa. Solo prestazioni inferiori a quelle degli altri.
E Bagnaia si deve svegliare.
La cosa che mi preoccupa di più però non sono i risultati di Bagnaia ma il suo atteggiamento che non è quello di un leader che si vuole riprendere il box e il ruolo di prima guida (non lo dice e non ci prova nemmeno) ma quello della vittima di un non qualche accadimento incomprensibile. E’ questo che alimenta la fiamma del complotto nei suoi sostenitori o nei detrattori di Marquez, categorie che spesso coincidono.
E il fatto che Bagnaia ora chieda di tornare alla versione 2024 della sua moto è emblematico: è la richiesta di un pilota che non trova più sicurezze nemmeno nel suo percorso di sviluppo, che vede sgretolarsi le certezze sotto i colpi dei nuovi (e vecchi) avversari.
Vediamo le cose gravi che Bagnaia può causare se torna alla GP24
Con il ritorno alla 2024 scredita se stesso e il suo lavoro, scredita Ducati a livello di fiducia e di immagine, dà via libera a Marquez come riferimento per eventuali sviluppi e si mette in una situazione in cui, se finisce dietro ad altre 2024, sancisce definitivamente il fatto che ha sempre vinto perché ha avuto la moto migliore.
7. Il salto dello squalo che avete visto nella copertina
Nel mondo della televisione, si parla di “salto dello squalo” quando una serie supera il punto di non ritorno, diventando caricaturale o fuori fuoco.
Irrecuperabile.
In MotoGP, Bagnaia potrebbe aver appena fatto il suo salto dello squalo. Dichiarazioni ambigue, allusioni mai troppo chiare, comportamenti da vittima invece che da leader. Sfiducia nel suo stesso lavoro e nel programma portato avanti da lui stesso e dalla squadra per tutto l’inverno dopo aver detto di essere d’accordo con Marquez su tutto, mentre il suo compagno di squadra è super contento di tutto.
Eh già perché tutto questo accade mentre, in casa Ducati, un certo Marc Marquez lavora, sorride, non si lamenta e… va fortissimo.
E quindi piace a tutti perché quelli che vediamo non sono festeggiamenti o atteggiamenti di circostanza, tanto che hanno dato fastidio a molti tifosi di bagnaia e detrattori di Marquez…
Il tutto dopo aver rinunciato centinaia di milioni fra contratti e sponsor.
I 100 milioni offerti da Honda, un’annata con un team clienti in cui sapeva di non poter vincere, la rinuncia a sponsor come Redbull, samsung, e tanti altri.
Da un lato uno che ha sempre avuto tutto e piange perché non vince.
Dall’altro uno che ha rinunciato a tutto per farlo e nonostante tutto è sempre contento.
QUESTA COSA E LA STAMPA CHE LO HA POMPATO E ADESSO LO SCARICA, LOGORA MOLTO BAGNAIA
Il rischio per bagnaia è creare una frattura insanabile con il management Dovrebbe chiedere a Dovi cosa significa fare incazzare Dall’Igna e perdere il ruolo di riferimento nel team proprio nel momento più delicato creando per se stesso una profezia che si autoavvera.
Vi dico riepilogo qual è la lezione di lucidità che serve a tutti noi ed ecco gli errori che molti, non tutti, hanno fatto.
Sopravvalutare Bagnaia
Sottovalutare Marc Marquez, anche dal punto di vista umano
Sottovalutare anche Alex Marquez e Morbidelli, Diggia etc
Ignorare le differenze fra la GP23 e GP24 nonostante lo stesso Dall’Igna abbia parlato chiaramente.
Credere in un Bagnaia imbattibile che non è mai esistito.
Inventare complotti o agenti esterni ogni volta che la vittoria non è arrivata.
Credere che il campionato sia finito e che Bagnaia non possa riprendersi o che Marc Marquez non possa mai sbagliare, perché anche questo va preso in considerazione.
Sono questi gli elementi che spiegano la situazione attuale. Il resto lo fa una settimana di pausa, che riempie riviste e siti con opinioni e retroscena forzati e inutili come gli articoli sugli sguardi e sulle telefonate alla fidanzata di Marc e tutte queste fesserie, specie quelle che fomentano i bimbiminkia quando invece Marquez aveva detto che Pecco è un pilota da gara lunga e non “della domenica”, in senso offensivo.
Che invece è vero perché senza le sprint l’anno scorso avrebbe vinto. Quindi le giustificazioni che usavano per difendere Pecco, adesso le tirano addosso a marquez. tutto inutile. Foto senza slide da ultima slide
Anche questo video eh, lo faccio perché questo w.e. non ci sono gare.
La verità è molto più semplice, e spietata: Fino ad oggi Bagnaia è stato battuto. Punto. Cambiare le cose, dipende solo da lui.
Però potrebbe essere già tardi. Perché a me sembra che fra tutti l’unico che sta cercando di peggiorare la sua situazione sia lui, la stessa persona che, prima o poi, la peggiorerà.
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