Toprak Raazgatlioglu vince con 7secondi e mezzo di vantaggio e si trattiene pure. Alle sue spalle, la gara vera fatta di italiani in lotta per il podio. Bautista zavorrato è anche brutto da vedere. Salvate la SBK prima che smetta di respirare!
Razgatlioglu, Petrucci, Iannone, Bautista, Gardner, Bulega, Locatelli, Gerloff, Van der Mark, Rea. Questi i 10 per una gara già finita al primo giro con Razgatlioglu che accumula tutti i secondi di vantaggio che vuole, fino al momento in cui è saggio a fermarsi per non infliggere un gap troppo grande ai rivali. Alle sue spalle una gara vivace e combattuta ma dominata dalle sole Ducati, uniche in grado di staccare una concorrenza che non c’è.
Iannone è affilato come Bulega ma mentre il primo resiste, il secondo cala giro dopo giro. A crescere è invece Petrucci, che alza il ritmo e riduce il gap fino a bersi tutti gli avversari alla sua portata. Fra questi non c’è Toprak, diretto chiaramente da subito verso un’altra vittoria. Col passare dei giri, uno zavorratissimo Bautista, brutto anche da vedere, riprende vita, a dimostrazione che è proprio il peso il suo problema maggiore. Lo spagnolo cresce molto ma il distacco da Iannone non gli consente di pensare ad un attacco. Della partita, o quasi, anche Gardner e Locatelli, rinvenuti nel finale grazie al calo di Bulega. Il tutto mentre Alex Lowes, protagonista nei primi giri, ritrova la ghiaia dei vecchi tempi e Rea incarta un’altra prestazione da film dell’orrore. Niente da fare per le altre BMW. Gerloff opaco, Van der Mark ottimo per mantenere le concessioni, e Redding a parlare da solo dentro al casco come al solito. Da Dorna si attende un intervento perché queste non sembrano più gare vere ma esercitazioni. E direi che ci siamo esercitati abbastanza.
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