Toprak Raazgatlioglu vince con 11 secondi di vantaggio e sono, paradossalmente quelli che ha tolto rispetto alla gara1 dell’anno scorso. Il turco strapazza tutti sin dal venerdì e non gli sta dietro nessuno.
Alle sue spalle Lowes e Bautista che fa una scelta strategica diversa (monta la Pirelli SCX) e vincente ma non completamente. Il resto è scaramucce!
Razgaglioglu, Alex Lowes, Bautista, Bulega, Rea, Locatelli, Petrucci, Aegerter, Van der Mark, Gardner. Questi i 10 con Iannone fuori dalla top ten e con la necessità di ridurre l’ambizione dei suoi programmi.
La gara non esiste perché il turco se ne va subito e martella fino alla fine con un best lap di 1.25.7 che non lascia repliche. Alle sue spalle, lontano, ci finisce Alex Lowes e poi, dopo una gara veramente smart, Alvaro Bautista, che parte con la gomma della disperazione ma la fa lavorare veramente bene. Ok anche Bulega mentre le altre BMW, giusto per fare un paragone con il turco, sono veramente molto lontane. Redding, autore di una gara bella quanto ricca di traiettorie creative, chiude per problemi tecnici mentre quelli che dovrebbero essere gli avversari in campionato, ovvero le Yamaha, finiscono con un ritardo superiore ai 16 secondi. Il miglior privato è ancora una volta Petrucci che parte 13° nonostante il terzo tempo causa penalità e chiude 7°.
Non c’è molto altro, perdonateci. C’è impegno, c’è generosità, c’è anche qualche battaglia nelle retrovie, ma la gara la fanno davvero in pochi. E il timore è che domani sarà proiettato lo stesso film.
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