MotoGP, Bagnaia IMBATTIBILE, Ducati INARRIVABILI. Marquez miracoloso e pasticcione! (poi penalizzato)

In un week end in cui il mercato e le pugnette dominano la MotoGP, Bagnaia è al di sopra di tutto e di tutti, dominando da subito e letteralmente rendendo soporifere due gare. Quello di essere dei martelli è una colpa solo per lo spettacolo inteso come carenate e sportellate, ma è di fatto una raffinatezza da atleta, metà uomo, metà orologio.
A nulla possono tutti gli altri, soprattutto quelli senza Ducati. Tranne uno, Marquez, che fa il suo “miracolino”, ma anche una fesseria nella Sprint… e poi, last minute news, viene penalizzato per pressione pneumatico troppo bassa.

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Bagnaia, Martin Bastianini, Marc Marquez*, Di Giannantonio, Vinales, Binder, Alex Marquez, Raul Fernandez, Morbidelli.  *(Marquez sarà penalizzato dopo alcune ore per pressione pneumatici troppo bassa).
Questi i 10 all’arrivo con una classifica ritoccata a mano dalla retrocessione di Vinales a cui all’ultimo giro hanno assegnato un long lap “non scontabile”, tramutato così in una posizione da perdere.
Ma la gara, soporifera, va detto, ha vissuto di altre cose. Dell’addio prematuro di Bagnaia, che ha salutato tutti e se ne è andato pur rimanendo “visibile”, di un Martin impotente contro l’uomo in rosso ma intoccabile dagli altri, e da un Bastianini che ha sonnecchiato per tutta la corsa per poi rinvenire, come spesso accade, nel finale. Ci si chiede il perché di un Enea imbarazzante per 3/4 di gara lasci poi nel finale spazio ad un supereroe invincibile ma in ritardo. Con start migliori, sarebbe imprendibile, invece è “solo” podio.
Marc Marquez, Di Giannantonio, Vinales, hanno invece fatto la gara dei generosi ma poco dotati (tecnicamente), in evidente stato di rischioso equilibrio. Marc Marquez dimostra come spremere una GP23 ma anche che, pur strizzandola bene, non  solo non si trasforma in GP24 ma porta anche errori come nella sprint (il cordolo è frutto di un’eterna ricerca del limite). Ne dà un po’ illusione l’ottimo Di Giannantonio, per poi cedere al rischio e alla crisi del mezzo. Non c’è molto altro. Le KTM, tutte con soft posteriore (e chissà se non sia una scelta di gruppo sbagliata) dormicchiano e calano con Acosta nelle ghiaia per non sapere quando smettere di tirare la corda. Le Yamaha boccheggiano, le Honda rantolano e Marini fa un ritardo tipo Trenitalia. 1 minuto e 11secondi su 26 giri fanno 2.7 secondi a giro abbondanti di ritardo. Ok che c’è omaggio un giro nella ghiaia, ma è comunque una cosa brutta. Aprilia, a parte Vinales, raschiano qualcosa dal talento di Raul Fernandez, 9° e positivo nella giornata di assenza di Espargaro e Savadori, infortunati e Oliveira, desaparecido. Eppure pare che Raul sia quello da sacrificare in vista dell’arrivo di Joe Roberts, utile alla causa a stelle e strisce di Trackhouse. Le altre Honda, sono morte. Bezzecchi? Rivola non ha mica 30 giorni per restituirlo?

 

 

Guarda la live della gara con Misterhelmet!

 

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