In una gara in cui Bautista fa quello che vuole senza dover nemmeno forzare, si salvano solo le Yamaha, le Ducati di Bassani e Petrucci e un bagliore di Van der Mark. Dramma Kawasaki.
Potrebbero bastare le tre righe dell’occhiello, per avere, se si ha fretta, un’idea di Gara1 a Mandalika.
Bautista si mette in testa e non spinge fino a che non lo ritiene veramente opportuno, poi va via.
I suoi unici interlocutori sono le Yamaha di Razgatlioglu e Locatelli che litigano un po’ fra loro senza mai impensierire lo spagnolo.
Il resto è lontano ed è di due colori. Chiaro per le Ducati di Bassani e Petrucci, comunque reattive, scuro per quello che viene dopo. Van der Mark ha una parvenza di velocità ma nel box si consuma un’altra garaccia di Redding, fermato da problemi tecnici e non fanno meglio le BMW Bonovo. Sofferenza anche le Honda perché Vierge è l’unica nota mediamente positiva dato che Lecuona si sveglia solo nel finale. Il dramma vero lo vivono le Kawasaki, faticosamente in top ten e mai della partita, con scene di nervosismo da parte di Rea, evidentemente cosciente della sua inferiorità.
Altra gara horror di Sykes, ritirato poi rientrato, e della Honda di Syahrin, ancora una volta oltre il minuto con il solito Konig, anche lui sulla Kawasaki non competitiva di Orelac, a chiudere i cancelli.
La Superbike, quella super, finisce con la top ten. Il resto non c’entra niente.
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