Rea si prende gara2 a due curve dalla fine su Bautista, poi Razgatlioglu, Lowes, Locatelli, Lecuona, Bassani, Rinaldi, Vierge e Fores che chiude i 10.
E’ vendetta verde, spietata, su un Bautista che comunque convince. Chi patisce è ancora Toprak, che ogni volta sembra voler trovare il modo di non vincere gare che sembrano comunque alla sua portata. Bene persino Lowes mentre Locatelli è sempre al top come Lecuona. Da segnalare Fores che fa vedere a Ottl come si guida. Che peccato lasciarlo fuori. Potrebbe essere una sintesi sufficiente ma c’è da analizzare tre modi diversi di correre. Quello rabbioso/talentuoso di Rea, che a costo di sbagliare di più qualcosa ottiene, quello intelligente e misurato di Bautista, che fa sfogare la sua Ducati controllandone la pericolosità quando necessario e con pochissime sbavature, e quello di Razgatlioglu, che forse per via della moto non riesce a fare quello che l’anno scorso era diventato per lui la normalità: impaurire e annullare gli avversari. E’ finita? Sicuramente no, ma le gare passano e diminuiscono le occasioni mentre i suoi due avversari più pericolosi prendono il largo.
Alla fine, la gara non è male, ma è lenta per via dell’asfalto leopardato. La rivitalizza Rea quando sembra finita, mentre dietro c’è distacco ma è tutto più compatibile del solito con quello che dovrebbe essere un campionato del mondo. Il trend è sempre uguale e va avanti come un cerchio che non si chiude mai.
Ormai è certo che sarà un campionato a tre. Per la verità, se continua così, quasi a due. E che manchi il campione è una delle poche cose sconvolgenti di questa serie.
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