Bautista, Rea, Razgatlioglu, Rinaldi, Lowes, Bassani, Baz, Vierge, Gerloff e Lecuona che chiude i 10.
Bau è tornato anche se questa è la sua pista mentre non è una pista Yamaha. Però è una pista Kawa, quindi per Rea è un “pareggio”.
Questa, la sintesi di Gara2 di Aragon, se la vogliamo concentrare in due righe.
Bautista è tornato competitivo, dopo un biennio di punizione, stessa cosa per Rea, con una moto finalmente libera, e Razgatlioglu ha ritrovato due avversari che lo possono impensierire. Questo ragionamento avrebbe valore totale se Aragon fosse rappresentativa del campionato, ma non lo è.
E’ una pista favorevole alle Ducati come conformazione, e alle Kawasaki in quanto pista test, mentre è del tutto ostica per le Yamaha e quindi il campionato va riletto gara per gara, anche se i valori che contano rischiano di essere sempre questi tre.
Gli altri, di fatto non esistono. Rinaldi fa una buona gara in cui trova anche il coraggio di sportellare (e di venire sportellato) ma non si vede niente altro. Le Honda fanno il compitino, le BMW non ci sono, e privati e Rookies riempiono una top ten che è fatta più di buona volontà e talento potenziale che di concretezza tecnica e livello alto, vedasi Bassani che però con Locatelli, è un’eccezione.
Che ci crediate o no, di 25 piloti in gara, a meno di catastrofi ambientali, solo tre possono vincere una gara. Qualche volta si possono aggiungere Rinaldi o Lowes, se succede qualcosa, ma il resto non esiste. Almeno per il momento.
No comment yet, add your voice below!