Gara 2 a Donington è noiosa dal punto di vista tecnico ma segna un punto di svolta in classifica.
Jonathan Rea non è più l’uomo più in forma del circus. C’è un fuoriclasse confermato e si chiama Razgatlioglu. Al di là di come finirà, in questo momento il turco è l’uomo di ferro. E non serve nemmeno che lo faccia pesare perché sono gli altri a farsi da parte.
Nell’elite entrano anche Gerloff e BMW che, seppur momentaneamente e grazie a Sykes, vede un po’ di luce.
Buio totale, invece, per Ducati. Così buio che le bolognesi dovrebbero correre con la livrea nera. Non è tanto il perdere, che è scandaloso, quando l’effetto resa che si respira. Mancano troppe gare per poterla vivere così male fino alla fine. E mentre Rea inizia a soffrire per l’ingordigia di non voler capire di non poter essere sempre primo, altri con la sofferenza non hanno mai smesso. Honda continua a rantolare e il resto della griglia è praticamente inesistente. E’ un mondiale fatto da 6 moto, solo un paio delle quali in grado di vincere.
Mini Cronaca
Al via in testa rimane Rea ma è Razgatlioglu che parte come solo lui sa fare, sgomitanto subito con Sykes e Haslam, ormai ex padroni di casa. E’ incisivo anche Redding, nei 10 sperando che non esagera come nelle ultime uscite.
Al terzo giro Razgatlioglu è pronto per infilare Rea. Lo fa comodamente e prende già qualche metro.
Dopo sette giri, davanti è ancora tutto uguale mentre è crollato Haslam, ormai a rischio top ten.
Al giro 12, Rea impiccatissimo va out e riparte ventesimo.
Con Razgatlioglu in fuga e Gerloff saldamente secondo, fra Sykes e Redding inizia un duello per il terzo posto che finisce dopo due curve. L’uomo Ducati lo raggiunge ma sbaglia e deve rinunciare.
Razgatlioglu, Gerloff, Sykes, Redding, Van der Mark, Lowes, Davies, Rinaldi, Haslam Bautista.
Finisce così.
Pagelle
Razgatlioglu
E’ quello che ne ha di più, forte del rinnovo e della fiducia che tutti hanno di lui. Quella in se stesso, invece, mai mancata. Un fuoriclassa in pista e fuori. Al momento, nessuno è come lui.
Voto 10
Gerloff
Ha pazienza e raccoglie i frutti. Se qualcuno gli spiegasse bene che per lui c’è un futuro da star, forse sprecherebbe meno.
O forse no… ma va bene così.
Voto 9,5
Sykes
Si merita il podio e anche qualcosa in più. E’ lui quello che mette una pezza alle mancanze di BMW che sembrano risiedere più nella gestione che nel mezzo tecnico. Sykes è sempre positivo e raccoglie frutti meritati.
Voto 9,5
Redding
Gara positiva ma non da contendente al titolo. E’ evidente, comunque, che è proprio Ducati che qui è persa.
Voto 8
Van der Mark
E’ uno di quelli che a Donington sa vincere. Eppure non è nemmeno l’ombra del suo compagno di squadra.
Voto 6
Lowes
Si deve stendere Rea, ingordo, per vedere Lowes prima Kawasaki al traguardo.
Voto 6,5
Davies
Credo che ormai sia chiaro che non ha il pacchetto per vincere, anche perché qui Ducati manca in generale.
Voto 6,5
Rinaldi
Subisce e sparisce… ai margini della top ten. Le luci di Misano sono ormai spente.
Voto 5,5
Haslam
Forte al via poi cala. Cala Honda e cala anche lui che fisicamente non sembra al top.
Voto 5,5
Bautista
Come sopra. Sofferenza tecnico fisica. Forse Honda chiede davvero troppo ai suoi.
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