Kenan Sofuoglu è una persona chiara e limpida.
Lo era da pilota, e ha dimostrato di esserlo da manager.
Bastone e carota, con poche carote. Così lo ha definito il suo amico ed ex team manager Manuel Puccetti.
Sofuoglu sa cosa vuole per lui e per i suoi. In questo modo ha piazzato una mezza dozzina di demoni nei campionati più importanti.
Questa introduzione per far caso ad un paio di dettagli.
1) I piloti di Sofuoglu parlano poco e parla poco anche lui.
2) Sofuoglu ha le idee chiare e non perde tempo in stancanti trattative.
E’ vero che i turchi sono un popolo di commercianti e negoziatori instancabili, ma Sofuoglu non è un commerciante. Al suo paese è un eroe nazionale e un’autorità politica. Negozia molto poco e ha il vantaggio di aver vissuto sportivamente gli alti e bassi delle decisioni premature.
Per Razgatlioglu, in seguito allo smacco della 8h di Suzuka da parte di Kawasaki, ci sono stati i bagagli in direzione Yamaha.
Era già chiaro per il turco e il suo manager che il team Provec non avrebbe mai consentito al ragazzo di esprimersi per non danneggiare l’equilibrio con Rea. Decisione presa in 2 giorni, zero pippe giornalistiche e accordo fatto.
Via al volo verso la casa dei diapason dove però le cose non funzionano.
Non funziona la moto, non funziona il team e i piani non coincidono con quelli che ha in mente in buon Kenan: vincere il mondiale Superbike ed andare in MotoGP passando per la porta principale.
Il team Superbike di Paul Denning non è all’altezza, la moto non è buona per vincere e anche in MotoGP Petronas non è il posto giusto per Toprak Razgatlioglu.E’ proprio Yamaha che è indecisa. Non va bene.
Sofuoglu ha detto che Razgatlioglu farà altri due anni in Superbike ma si è guardato bene dal dire con chi perché l’idea era quella di parlare con Ducati.
A Bologna sono delusi da Redding e hanno deciso piuttosto di investire su Rinaldi. Forse avrebbero preferito Gerloff, altrettanto talentuoso e giovane, ma Razgatlioglu non ha grilli per la testa, non si lamenta mai pubblicamente ed uno che si comporta sempre bene… altrimenti guai a lui.
Se i patti sono chiari il turco è uno di quelli che apre il gas senza fiatare e senza fare cinema quando non serve.
Basta non far arrabbiare il suo manager. E invece niente. Sofuoglu si è mosso chiaro, pulito e veloce.
Mentre Ducati tentennava, è arrivata la contro offerta di Yamaha. Il contratto è con Yamaha Europe e prevede anche un piano di sviluppo sensato in MotoGP.
Per una volta Yamaha impara dagli errori di Kawasaki e tiene a sé uno dei suoi talenti migliori. Ducati, invece, perde l’ennesimo treno.
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